Com’è strutturata la scala di Bristol
La scala di Bristol - sviluppata e convalidata da due medici inglesi, Ken Heaton e Stephen Lewis dell’University Department of Medicine, Bristol Royal Infirmary nel 1997 - individua sette livelli per valutare la consistenza delle feci, che vanno dalla forma solida alla diarrea acquosa nei pazienti adulti.
La scala di Bristol | |||
Tipo 1: Grumi duri e separati tra loro, con forma di noci o nocciole (difficili da espellere) | |||
Tipo 2: Grumi uniti tra loro, con l'aspetto di una salsiccia | |||
Tipo 3: A forma di salame, con eventuali crepe in superficie | |||
Tipo 4: A forma di salsiccia o serpente, liscia e morbida; espulse con facilità, lasciano la sensazione di completo svuotamento intestinale | |||
Tipo 5: Frammenti morbidi e separati, con margini ben definiti (facile da evacuare) | |||
Tipo 6: Pezzi flocculari o informi, con bordi irregolari; feci pastose e frastagliate | |||
Tipo 7: Acquosa e liquida, senza parti solide |
Interpretazione della scala di Bristol
La forma e la consistenza delle feci dipende dal tempo che trascorre nel colon. I primi due tipi indicano un grado più o meno grave di stitichezza, dovuta all'eccessiva permanenza nell'intestino ed alla difficoltà nell'espulsione.
Il tipo 3 si avvicina ad una condizione ideale, evidenziando però la necessità - per l'organismo - di una maggiore assunzione di fibre o idratazione; il tipo 4 indica le feci ideali, espulse facilmente e seguite dalla sensazione di svuotamento dell'intestino. Anche il quinto tipo è considerato accettabile, purché evacuato con facilità; il sesto è invece compatibile con un quadro tendente alla diarrea, pienamente riscontrabile nel settimo.
Questa scala è stata sviluppata nell’ambito delle patologie del tratto gastrointestinale (es. colon irritabile) e successivamente utilizzata anche per valutare la consistenza delle feci nei pazienti con sospetta infezione da Clostridium difficile, un’infezione che, come è noto, provoca una diarrea infettiva associata all’utilizzo di antibiotici nell’assistenza sanitaria.
Quando la consistenza delle feci raggiunge la scala di Bristol 5-7 si ha un aumento della frequenza delle scariche nelle 24 ore in pazienti che presentano fattori di rischio specifici, quali: quelli legati all’ospite (es. età superiore a 65 anni, riduzione delle difese immunitarie), una recente ospedalizzazione, la residenza in strutture socio-sanitarie o trattati recentemente con antibiotici. È auspicabile effettuare un prelievo delle feci e mettere il paziente in isolamento in maniera da ridurre l’eventuale diffusione delle spore da Clostridium difficile.
L’infermiere nell’ambito della sua specifica attività di prevenzione delle malattie può, durante l’accertamento infermieristico, rilevare e documentare la presenza o meno di fattori di rischio e attivare la registrazione della scala di Bristol ad ogni evacuazione.