Compilare il curriculum vitae da infermieri, il nostro biglietto da visita
Quando presentiamo domanda per un concorso, per un lavoro presso un’azienda privata, per un bando di mobilità, come è scritto il nostro curriculum vitae (CV) e cosa c’è scritto dentro gioca un ruolo importante sull’esito della nostra candidatura.
Se fino a qualche anno fa le aziende accettavano curriculum scritti in qualsiasi forma e modo, oggi non è più così: aziende sanitarie e non, infatti, richiedono il curriculum in formato europeo, che ha come caratteristica principale quella di essere di facile ed immediata lettura per il reclutatore.
Inoltre il CV è un formato standardizzato proprio a livello europeo: questo permette di poterlo utilizzare anche per candidarsi a selezioni per l’estero, previa traduzione ovviamente.
Il curriculum formato europeo
Il curriculum europeo si compone di alcune parti prestabilite.
Informazioni personali
Nome, indirizzo, telefono, e – mail, nazionalità, data di nascita.
Esperienze lavorative
Qui è necessario indicare sempre la data di inizio e di fine del rapporto lavorativo, o se ancora in corso, segnalare “ancora in corso”; il nome del datore di lavoro con la sede e l’indirizzo, il ruolo esatto che si ricopre, la tipologia di azienda, le principali mansioni e responsabilità. La prima esperienza lavorativa che si inserisce è quella in corso o l’ultima ricoperta: si partirà dall’anno corrente e si andrà a ritroso. È importante non mescolare le varie esperienze per non creare confusione e non dare l’impressione al reclutatore che vi sia discontinuità o ci siano dei “buchi”.
- Lavoro e posizione ricoperti: riportare la dicitura come da CCNL, ovvero “collaboratore professionale sanitario infermiere”, “operatore socio –sanitario”, “dirigente delle professioni sanitarie infermieristiche”, ecc.
- Tipo di azienda o settore: riportare ad esempio azienda sanitaria, policlinico, istituto di ricerca, azienda universitaria, azienda ospedaliera, e l’U.O. in cui si lavora in maniera esatta e completa (ad esempio UTIC – cardiologia, medicina riabilitativa, terapia intensiva – rianimazione)
- Principali mansioni e responsabilità: andremo a scrivere qual è il nostro ruolo all’interno dell’U.O.: infermiere clinico, case manager, infermiere coordinatore, responsabile interdipartimentale, ecc.
Istruzione e formazione
Anche in questo caso occorre sempre inserire la data di inizio e di fine. Se il candidato ha un percorso formativo in corso, indicherà la data di inizio fino “a tutt’oggi”; il titolo della qualifica rilasciata, le principali materie, l’ente erogatore e il livello di classificazione nazionale.
- Titolo della qualifica rilasciata: indicare ad esempio “laurea in infermieristica”, “diploma universitario di infermiere”, oppure la dicitura completa di un master “master universitario di primo livello in Assistenza infermieristica in area critica”, “master di primo livello in funzioni di coordinamento delle professioni sanitarie”, o ancora “laurea magistrale in scienze infermieristiche e ostetriche”. (Ricordarsi che la laurea triennale in infermieristica è la “laurea in infermieristica” e non “laurea in scienze infermieristiche” come invece molti scrivono).
- Principali materie/abilità professionali oggetto dello studio: non indicate tutto il piano di studi universitario, ma siate concisi ed indicate le materie più rilevanti ed interessanti, come ad esempio “infermieristica”, “anatomia e fisiologia”, “patologia clinica”, “metodologia della ricerca”, ecc.
- Nome e tipo d’organizzazione erogatrice dell’istruzione e formazione: indicate in maniera completa il nome della scuola o università, ad esempio “Alma Mater Studiorum - Università degli studi di Bologna”, o ancora “Istituto Tecnico Industriale Alessandro Manzoni di Ravenna”.
- Livello nella classificazione nazionale: questo dato riguarda le università italiane. La stessa facoltà universitaria a livello nazionale viene classificata con un codice. Le stesse materie universitarie specifiche di quel corso di laurea sono classificate con un codice, di norma uguale a quello della facoltà universitaria. La classe delle lauree in professioni sanitarie infermieristiche e professione sanitaria ostetrica è la classe L/SNT 01 ad esempio, la laurea in professioni sanitarie della riabilitazione è L/SNT 02 e così via. Per coloro che hanno dubbi, sul sito delle università, al piano di studi, è possibile controllare anche la classe di studi. Questo dettaglio è utile se si partecipa ad un concorso pubblico in Italia, mentre è assolutamente irrilevante se si presenta il curriculum per una candidatura all’estero, perché non vi è la stessa classificazione universitaria.
- Capacità e competenze personali: questa è la parte del curriculum più complessa da scrivere, perché non è standardizzata e deve essere sintetica e accattivante allo stesso tempo. È una parte lasciata a nostro “piacimento” e che ci deve descrivere appieno, evidenziando ciò che “siamo diventati” attraverso il nostro percorso scolastico, universitario e lavorativo. Ciò che è certo, è che il curriculum europeo, per il suo formato specifico, si adatta perfettamente alla professione infermieristica. L’infermiere infatti deve avere capacità e competenze relazionali, organizzative e tecniche. Siate accattivanti, ma onesti, perché le competenze acquisite emergono immediatamente quando ci si trova in un nuovo posto di lavoro, anche se diverso da quello precedente.
- Prima lingua e altre lingue: la prima lingua è ovviamente la nostra lingua madre. Per le altre lingue (1 o più) è utile indicare:
- Capacità di lettura
- Capacità di scrittura
- Capacità di espressione orale
Per ognuna va indicato il livello:
- Eccellente
- Ottimo
- Buono
- Sufficiente
- Scolastico
Per tutti coloro che hanno certificato le loro conoscenze attraverso esami come TOEFL o Trinity, è utile indicare il livello codificato a livello europeo, ad esempio A1, B1, ecc.
Capacità e competenze relazionali
Siete predisposti a lavorare in team?
Avete fatto corsi specifici sulla comunicazione (al paziente o in ambiente lavorativo)?
Scrivete, in maniera estesa, frasi come “buona predisposizione alla comunicazione con l’utente ricoverato e con la famiglia; buona attitudine all’educazione terapeutica; predisposto a lavorare in team, anche in ambiente complesso e in situazioni di emergenza”.
Date libero sfogo alla vostra fantasia, ma sempre con criterio e in maniera sensata e veritiera.
Capacità e competenze organizzative
- Avete partecipato a progetti di U.O.? O alla programmazione del budget? O alla procedura di accreditamento?
- Avete esperienze come coordinatore? O case manager? O bed manager?
- Siete in grado di pianificare attività lavorative?
- Avete partecipato e/o organizzato audit clinici?
Scrivete se avete mai organizzato qualcosa, se siete in grado di organizzare il lavoro, rispettare i tempi, rispettare le scadenze.
Capacità e competenze tecniche
Fate riferimento a dove avete lavorato fino ad ora, o dove avete fatto tirocini o avete esperienze particolari.
Elencate le competenze tecniche specifiche che avete acquisito, ad esempio: monitoraggio intensivo del paziente critico; assistenza e gestione al paziente sottoposto a ventilazione meccanica; posizionamento e gestione della macchina per dialisi; medicazione avanzata di ferite complesse; gestione del monitoraggio emodinamico invasivo (PICCO, EV1000, ecc.); gestione del paziente sottoposto a circolazione extra corporea; posizionamento, gestione e monitoraggio di PICC; gestione di accessi vascolari periferici e centrali; monitoraggio avanzato elettrocardiografico, ecc.
Aggiungete anche le eventuali competenze informatiche e quali pacchetti software conoscete (Office, Word, Excel, Internet Explorer, ecc.), se siete più o meno predisposti all’utilizzo di apparecchiature tecnologiche e sistemi informativi innovativi (es. cartella infermieristica informatizzata, gestione della terapia informatizzata e centralizzata, ecc).
Capacità e competenze artistiche
Indicate cosa sapete fare al di fuori del vostro lavoro, se suonate uno strumento, se fate uno sport, se avete un hobby particolare. Le competenze artistiche sono raramente prese in considerazione nelle realtà sanitarie italiane, mentre all’estero, le grandi società e grandi aziende fanno particolare attenzione alle caratteristiche personali di questo tipo.
Gli allegati
Il CV europeo non prevede la presenza di una parte riservata a corsi di formazione o convegni. Per l’infermiere, però, questo è un elemento importante, poiché permette di indicare tutta la formazione specifica che ha effettuato nel corso del tempo: residenziale, sul campo, a distanza.
Poiché l’ultima parte del CV prevede la possibilità di inserire allegati, è utile creare un documento dedicato alla formazione, in cui ognuno indichi:
- Nome del corso o del convegno/congresso
- Data in cui si è svolto
- La durata (in ore o in giorni)
- Ente che lo ha organizzato
- I crediti Ecm conseguiti
Nell’allegato indicate anche gli eventuali riconoscimenti che avete ricevuto, ad esempio un premio, un attestato o diploma, riportando sempre la data, la sede, l’ente erogatore e gli eventuali ecm, se ne avete ricevuti.
Ricordate: il curriculum va sempre datato e firmato.