Il diabete mellito è una sindrome cronica caratterizzata dall’alterato metabolismo dei glucidi causato dalla carenza o totale assenza di insulina. Si tratta di una patologia dai risvolti potenzialmente invalidanti per il soggetto che spesso si trova a dover gestire una situazione molto più complessa di quanto non immagini.
Il ruolo dell’infermiere nell’assistenza al paziente con diabete mellito di tipo 2
L’infermiere è responsabile dell’assistenza generale infermieristica, che è di natura tecnica, relazionale ed educativa; di fronte ad un paziente al quale viene fatta una diagnosi medica di diabete mellito di tipo 2, infatti, l’infermiere ha anche la responsabilità di educare l’utente alla gestione della propria situazione clinica prima della dimissione, fornendogli gli strumenti per garantirsi una condizione di sicurezza a domicilio.
La natura educativa dell’assistenza infermieristica prevede che l’infermiere accerti il livello di comprensione dell’utente e lo educhi ad effettuare le attività di gestione quotidiana della patologia in maniera autonoma.
L’accertamento infermieristico, inoltre, mira ad indagare lo stile di vita del paziente al fine di conoscere le sue abitudini alimentari (con tanto di misurazione dell’indice di massa corporea – BMI) e di eliminazione, la sua occupazione e le caratteristiche del nucleo socio-familiare in cui è calato, l’eventuale utilizzo di ausili oculistici, auricolari, per la deambulazione o per l’incontinenza urinaria e/o fecale.
Tutto questo per effettuare un’attenta analisi incrociata dei dati raccolti attraverso l’accertamento, con la collaborazione del paziente e, se presente, con quella di un caregiver; analisi dei dati che porta alla formulazione di un piano assistenziale tarato sulla singola persona.
Piano assistenziale standard
Un piano assistenziale secondo il modello bifocale Carpenitoprevede la formulazione, in completa autonomia da parte del professionista infermiere, di Diagnosi Infermieristiche con relativi obiettivi, la pianificazione e attuazione degli interventi volti al raggiungimento degli stessi ed un sistema di valutazione in itinere per monitorare la risposta del paziente all’erogazione dell’assistenza.
L’altra parte del piano assistenziale è costituita dai Problemi Collaborativi, ovvero complicanze potenziali che si stanno verificando o potrebbero verificarsi rispetto ad una determinata patologia. In questo caso l’infermiere ha un ruolo “collaborativo” nei confronti del medico e di altri professionisti della salute coinvolti nel pieno rispetto delle reciproche competenze, ovvero contribuisce a monitorare il paziente, ad individuare eventuali segni e sintomi di complicanze e ad attuare gli interventi per riportare le condizioni cliniche dell’assistito alla stabilità.