Obesità: farmaci e trattamento della malattia cronica

Scritto il 22/10/2025
da Chiara Sideri

L’obesità richiede un trattamento strutturato e continuativo, basato su interventi combinati di alimentazione, esercizio fisico e supporto comportamentale. Non esiste una “cura rapida” per l’obesità: la gestione clinica deve essere multifattoriale e personalizzata, adattata alla storia e alle esigenze del singolo paziente. Negli ultimi anni, tuttavia, la ricerca farmacologica ha introdotto nuove opzioni terapeutiche che hanno rivoluzionato l’approccio medico, offrendo risultati significativi nel controllo del peso e nel miglioramento delle comorbidità associate. Tra queste, un ruolo di primo piano è svolto dagli agonisti del recettore GLP-1, dai dual-agonist (GLP-1/GIP-RA) e da molecole innovative come setmelanotide e metreleptina, indicate in forme genetiche rare. Tuttavia, come sottolineano le linee guida internazionali, la farmacoterapia va sempre integrata in una strategia globale di presa in carico, mai isolata.

Le raccomandazioni SIO 2025: quando iniziare la farmacoterapia

Secondo le Linee Guida SIO 2025, la terapia farmacologica deve essere valutata all’interno di un piano strutturato di cura e mai in sostituzione della terapia medico-nutrizionale o comportamentale. Le raccomandazioni, formulate con metodologia GRADE, definiscono in modo chiaro le soglie di intervento:

Classe di BMIIntervento raccomandatoForza della raccomandazioneQualità delle prove
27–29,9 kg/m² con comorbiditàFarmacoterapia in aggiunta alla terapia medico-nutrizionaleCondizionata a favoreBassa
30–34,9 kg/m² (obesità classe I)Farmacoterapia preferita a chirurgia o endoscopia, salvo comorbidità graviForte a favoreModerata
35–39,9 kg/m² (classe II)Farmacoterapia come primo approccio, chirurgia solo in casi selezionatiForte a favoreModerata
≥40 kg/m² (classe III)Chirurgia bariatrica associata a terapia medico-nutrizionaleForte a favoreModerata

La prescrizione dei farmaci deve riguardare solo molecole approvate da AIFA per l’indicazione “gestione cronica del peso”, e deve essere effettuata da specialisti con competenze specifiche in medicina dell’obesità, endocrinologia o nutrizione clinica.

Obiettivi terapeutici: perdere almeno il 5–10% del peso iniziale

Linea Guida SIO raccomanda di ottenere una riduzione del peso corporeo di almeno il 5%, idealmente superiore al 10%, come obiettivo clinico minimo per migliorare i parametri metabolici, ridurre il rischio cardiovascolare e favorire il benessere psicologico.

Una perdita ponderale significativa, infatti, è associata a:

  • miglioramento del controllo glicemico e lipidico
  • riduzione della pressione arteriosa
  • miglioramento dei disturbi del sonno e dell’umore
  • incremento della qualità di vita e dell’autostima

Effetti avversi e tollerabilità

Come ogni trattamento farmacologico, anche i farmaci per l’obesità possono determinare effetti indesiderati, variabili per intensità e frequenza in base alla molecola, alla dose e alla sensibilità individuale.


Gli agonisti del recettore GLP-1 e i dual-agonist GLP-1/GIP, oggi considerati tra i più efficaci, agiscono su vie che regolano appetito e svuotamento gastrico: per questo i disturbi gastrointestinali rappresentano gli effetti collaterali più comuni, soprattutto nelle prime settimane di terapia.

FarmacoPrincipali effetti avversiNote di gestione clinica
OrlistatSteatorrea, flatulenza, urgenza intestinale, dolori addominaliRidurre i grassi nella dieta; rari deficit vitaminici liposolubili
Liraglutide / SemaglutideNausea, vomito, senso di pienezza, stipsi o diarrea, cefaleaEffetti transitori; titolazione graduale migliora la tollerabilità
TirzepatideNausea, vomito, riduzione dell’appetito, affaticamento, stipsiEffetti simili ai GLP-1 agonisti; utile incremento progressivo della dose
Bupropione/ NaltrexoneNausea, vertigini, insonnia, secchezza delle fauci, ansiaControindicato in epilessia o disturbi alimentari attivi; monitorare PA
SetmelanotideNausea, diarrea, iperpigmentazione cutanea, reazioni nel sito di iniezioneEffetti lievi; controlli periodici raccomandati
MetreleptinaDolore nel sito di iniezione, cefalea, nauseaRaro rischio di anticorpi neutralizzanti; monitoraggio specialistico

Come ridurre gli effetti collaterali:

  • avviare il trattamento con dosi basse e incremento graduale
  • assumere i farmaci con o dopo i pasti, se indicato
  • mantenere idratazione e dieta equilibrata
  • monitorare peso, parametri metabolici e benessere psicologico
  • ridurre o sospendere la terapia solo su indicazione medica

In genere, gli effetti avversi più comuni – nausea, vomito, stipsi o senso di pienezza – sono lievi e transitori, e tendono a ridursi entro 4–6 settimane.
Un monitoraggio specialistico costante e una titolazione personalizzata permettono di massimizzare l’efficacia terapeutica e di minimizzare gli effetti indesiderati.

Perché è essenziale la presa in carico specialistica

Il trattamento dell’obesità non può prescindere dal monitoraggio clinico specialistico. La prescrizione farmacologica deve essere gestita da medici esperti in medicina dell’obesità, secondo le linee guida delle società scientifiche (EASO, AACE, SID, AMD), in quanto ogni persona presenta un profilo metabolico, ormonale e psicologico diverso e di conseguenza la terapia deve essere personalizzata, monitorata e integrata in un percorso continuativo.

Ruolo dello specialista:

  • Valutare indicazioni, controindicazioni e obiettivi terapeutici
  • Informare il paziente su effetti collaterali e tempi di risposta
  • Regolare la terapia in base a tollerabilità, efficacia e aderenza
  • Monitorare perdita di massa magra, effetti gastrointestinali, rischio ipoglicemia
  • Promuovere educazione terapeutica e continuità assistenziale

L’obesità entra così in una nuova era terapeutica, in cui la farmacologia, integrata in un percorso personalizzato e multidisciplinare, consente di ottenere risultati clinicamente significativi e sostenibili nel tempo.

Il successo del trattamento non si misura solo in chilogrammi persi, ma nella migliore qualità di vita, nella stabilità metabolica e nel recupero dell’equilibrio psicologico della persona.