Tra le indagini diagnostiche che l’Infermiere può svolgere in autonomia vi è la cosiddetta Raccolta di campioni biologici, necessaria per verificare la carica batterica in specifici punti di repere: una ferita, una lesione cutanea, la faringe, il retto, l’isola oculare, le narici ed altro. Il professionista della salute deve garantire la corretta esecuzione della procedura e non intercorrere in contaminazioni che potrebbero pregiudicare il buon esito diagnostico.

La raccolta di campioni biologici mediante tampone faringeonasaleocularerettale e di una ferita rappresentano uno strumento valido per la definizione della giusta diagnosi e della mirata antibiotico-terapia.

Gli esami microbiologici consentono, infatti, di isolare l’agente eziologico di una determinata patologia e di eseguire test sulla sensibilità agli antibiotici (antibiogramma) in una prospettiva di lotta all’antibiotico-resistenza.

Discrezionalità dell’infermiere

L’infermiere, che con l’abrogazione del mansionario non è più esclusivamente un mero esecutore di mansioni:

  1. conosce l’importanza e garantisce la non contaminazione del campione prelevato;
  2. conosce le modalità di conservazione e trasporto dei campioni in base alla tipologia di test previsto;
  3. conosce le tempistiche entro le quali il campione deve pervenire in laboratorio per l’analisi in base al test in questione;
  4. conosce le tempistiche di sospensione della terapia antibiotica prima di effettuare determinati prelievi