Con “Precauzioni Standard” si fa riferimento ad un elenco di misure di base da applicare prima di ogni interazione con gli utenti, in qualsiasi contesto in cui venga fornita l’assistenza sanitaria per poter prevenire il rischio di trasmissione di microrganismi potenzialmente patogeni, indipendentemente dallo stato di infezione sospetta o confermata. L’elenco delle misure e raccomandazioni “più note” sono quelle delle linee guida del CDC di Atlanta del 2007, attualmente in corso di revisione.
Point of Care Risk Assessment
L’elenco delle raccomandazioni permette di gestire tutte le potenziali situazioni di rischio. È responsabilità dell’operatore sanitario valutare il “grado” di rischio e individuare le misure da applicare per prevenire o mitigare il rischio stesso.
Le linee guida del CDC non ci offrono un metodo di valutazione, rinviando, di fatto, le scelte alla competenza e conoscenza dell’operatore. La mancanza di un sistema strutturato di valutazione del rischio infettivo prima di una pratica assistenziale rappresenta una potenziale criticità nella prevenzione del rischio stesso.
Prevenzione della trasmissione delle infezioni nelle strutture sanitarie
Le linee guida canadesi “Precauzioni di routine e addizionali per la prevenzione della trasmissione delle infezioni nelle strutture sanitarie” introducono come misura prima dell’interazione con l’utente e l’ambiente la valutazione del rischio al punto di assistenza (Point of Care Risk Assessment).
Il punto di assistenza
È il luogo fisico in cui si trovano contemporaneamente l’assistito e l’operatore sanitario e in cui si effettua la cura o la prestazione, dove avviene il contatto tra l’assistito e l’operatore (interazione)
La valutazione del rischio garantisce l’applicazione delle misure più opportune per proteggere l’operatore, l’utente, i visitatori e l’ambiente dal rischio di contaminazione e trasmissione dei microrganismi.
Per il documento canadese l’operatore ha la responsabilità di valutare il rischio sempre prima di ogni interazione con l’utente o con l’ambiente dedicato all’utente.
Cosa deve prevedere la valutazione
La valutazione complessivamente deve riguardare gli aspetti relativi a:
Tipo di procedura
Condizioni dell’utente
Competenze dell’operatore
Ambiente di lavoro
Questo permette di pianificare gli interventi più appropriati.
Vediamo un esempio proposto dalle numerose infografiche disponibili su internet. Tre sono gli step per un’efficace valutazione e l’applicazione delle misure più opportune:
Cosa valutare prima di una interazione con l’utente
Step 1: Cosa valutare prima di una interazione con l'utente
L'utente
Presenta segni e sintomi correlati ad una sospetta infezione (es. tosse, diarrea, vomito, eruzione cutanea, ferite aperte, ecc.)?
Presenta condizioni note o fattori di rischio che richiedono ulteriori precauzioni (es. colonizzazione da microrganismi multiresistenti)?
Se sì, quali precauzioni aggiuntive sono necessarie (es. contatto, droplet, via aerea)?
Quale sono le condizioni di salute dell’utente? (es. immunocompromissione)
È in grado di mettere in pratiche misure personali di prevenzione e controllo del rischio? (es. effettuare l’igiene delle mani o l’etichetta della tosse), comprendere ed eseguire semplici istruzioni o addestramento?
La procedura
Che tipo di compito l’operatore andrà a svolgere? (es. cura della persona, interazione non clinica)?
Si andrà a svolgere pratiche di assistenza diretta a rischio di trasmissione (es. procedure che generano aerosol, contatto con sangue o altri fluidi corporei)?
L’operatore
L’operatore è addestrato e capace di effettuare quella attività assistenziale?
Lo stato immunitario dell’operatore (es. vaccinazioni) permette l’esposizione a infezioni specifiche (es. morbillo, varicella, ecc.)
L’ambiente
L’utente si trova in una stanza/spazio di cura condiviso con altri? Il bagno è in comune? È possibile mantenere un distanziamento fisico dagli altri utenti?
Vengono utilizzate apparecchiature non critiche che si possono contaminare?
Esiste un facile accesso ai dispositivi medici o alle forniture necessarie per svolgere le pratiche di prevenzione e controllo del rischio infettivo (es. contenitore per taglienti, smaltimento dei rifiuti, punti per l’erogazione della soluzione idroalcolica, i DPI, un contenitore per la raccolta della biancheria sporca, disinfettanti, ecc.)
Esiste una adeguata pulizia e disinfezione ambientale?
Esistono potenziali pericoli che potrebbero influire sull’attività (es. procedure che generano aerosol in corso)?
Esistono potenziali rischi ergonomici che potrebbero influire sulla capacità di effettuare l’assistenza all’utente in maniera sicura (es. disordine fisico)?
Step 2: Quali interventi pianificare e applicare
Effettuare l’igiene delle mani secondo i cinque momenti (ad esempio, prima e dopo un'attività, prima e dopo l'uso dei DPI, prima e dopo il contatto con il paziente)
Selezionare i DPI adeguati
Etichetta respiratoria (es. aiutare l’utente a coprire la tosse con un fazzoletto o con il gomito)
Separazione dei pazienti
Distanziamento fisico (es. incoraggiare il paziente a mantenere una distanza fisica di 2 metri se non è coinvolta l'assistenza diretta)
Pulizia e disinfezione dell'ambiente e delle attrezzature (es. pulire, disinfettare o sterilizzare i dispositivi medici riutilizzabili tra un intervento e l’altro)
Sistemi di segnalazione
Step 3: Quali dispositivi di protezione indossare
Valutazione della scelta dei DPI
Le mani potrebbero venire esposte a sangue, fluidi corporei o dispositivi medici contaminati?
Se la risposta è SI
Indossare i guanti
La divisa o la cute potrebbero venire in contatto con sangue o fluidi corporei, incluso schizzi/spruzzi?
Indossare un sovracamice
Il viso o gli occhi potrebbero ricevere schizzi/spruzzi da sangue o fluidi corporei?
Indossare una protezione per il viso (es. mascherina chirurgica e/o visiera)
Esiste il rischio di trasmissione per via aerea (es. tubercolosi, morbillo ecc.)?
Indossare facciali filtranti
Il paziente necessita di precauzioni per via di trasmissione (o aggiuntive )?
Utilizzare di DPI richiesti dalla via di trasmissione