Prevenire le infezioni evitabili è un tema ricorrente nelle azioni messe in campo dall’Assemblea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, tra queste: l’
. La sicurezza delle iniezioni si traduce in misure che non provocano un danno al paziente, non espongono l’operatore ad un rischio e non determinano lo smaltimento incontrollato di rifiuti pericolosi taglienti.
Si stima che ogni anno vengano utilizzate 16 miliardi di siringhe per la somministrazione di farmaci e vaccini.
Molti studi hanno dimostrato che gli agenti infettivi trasmessi per via ematica - tra cui il virus dell'immunodeficienza umana (HIV ), l'epatite B (HBV) e l'epatite C (HCV) e altre infezioni batteriche potenzialmente letali - si sono diffusi a causa di pratiche di iniezione non sicure.
La campagna di dell’OMS ha sviluppato diversi interventi per prevenire il rischio infettivo, tra questi ha definito “le sette fasi per una pratica iniettiva sicura ”.
1. Preparare la somministrazione in un’area di lavoro pulita Per garantire che gli aghi, le siringhe e i farmaci utilizzati per la pratica iniettiva non vengano contaminati durante la preparazione è importante avere a disposizione una superficie pulita.
La superficie deve essere priva di materiali o dispositivi che non verranno utilizzati in modo da poterla disinfettarla in maniera adeguata ed efficace.
2. Igiene delle mani Rispettare le indicazioni dei cinque momenti dell’igiene delle mani . Nel preparare e fare l’iniezione (secondo momento: prima di una manovra pulita/asettica) dopo che il farmaco è stato somministrato (terzo momento dopo il rischio di contatto con sangue o fluidi corporei).
Guanti e tipologia di pratiche iniettive Per le iniezioni intradermiche, sottocutanee o intramuscolari , i guanti non sono necessari se la cute è integra. Si parla di cute non integra nel caso, ad esempio, di pazienti con eczema, ustioni, tagli o ferite e infezioni della pelle.
Indossare sempre guanti durante le pratiche iniettive correlate agli accessi vascolari ; in questo caso la possibilità di esposizione dell’operatore al rischio di puntura accidentale è elevata.
Non utilizzare lo stesso paio di guanti per più pazienti . Se si utilizzano guanti per la pratica iniettiva, l'igiene delle mani deve essere eseguita prima e dopo l'uso del guanto. L'uso dei guanti non sostituisce l'igiene delle mani .
3. Siringhe sterili e con sistema di sicurezza Per evitare il rischio di trasmissione di microrganismi potenzialmente patogeni, utilizzare sempre siringhe e aghi sterili per la preparazione del farmaco e l’iniezione.
Per tutte le pratiche iniettive, l'OMS raccomanda dispositivi di iniezione di sicurezza , con una funzione di protezione dalle ferite da taglienti. Sono sistemi raccomandati e da preferibili ove possibile.
Assicurarsi che la confezione della siringa sia intatta e verificare che non vi sia umidità all'interno. Se una confezione di una siringa è perforata, lacerata, strappata o è stata esposta all’umidità la sua sterilità è compromessa e quindi non deve essere utilizzata, ma smaltita come rifiuto.
La maggior parte delle confezioni di una siringa riporta le seguenti informazioni:
Tipo di siringa Volume della siringa Dimensione dell’ago Numero del lotto di fabbricazione Data di scadenza Metodo di sterilizzazione 4. Sterilità dei farmaci, dei solventi e diluenti Dopo aver verificato che la siringa e l’ago utilizzati per la pratica iniettiva siano sterili è necessario verificare l’integrità dei flaconi e/o delle fiale che contengono il principio attivo e il suo solvente o diluente, come ad esempio l’assenza visibile di incrinature, perdite e l’eventuale torbidità nella ricostruzione del farmaco.
Prevenire la contaminazione di flaconi/fiale , utilizzandoli per una sola volta per un solo paziente. Le sostanze conservanti presenti nelle fiale multidose non eliminano la contaminazione microbica; l'uso di fiale multidose è stato associato a molti focolai infettivi.
Prima di forare con l’ago il flaconcino disinfettare il diaframma di accesso (setto) con un tampone o con un batuffolo di cotone con alcool 70% (alcool etilico o isopropilico) e lasciarlo naturalmente evaporare. Forare sempre il setto con un ago sterile, non lasciare l’ago inserito nel setto per il rischio elevato di contaminazione.
Durante la ricostruzione del farmaco, ovvero quel processo che prevede l’aggiunta di un liquido (solvente e diluente) in un principio attivo in polvere, è necessario seguire una tecnica asettica , cioè:
Disinfezione del diaframma Usare sempre una siringa e un ago sterile per prelevare la soluzione di ricostituzione da una fiala o da un flaconcino Una volta aspirata la soluzione, iniettare la quantità necessaria di liquido nel flacone monodose o multidose inserendo l'ago nel setto di gomma Mescolare accuratamente il contenuto del flaconcino fino a quando tutte le particelle visibili si sono sciolte L'uso di flaconi multidose deve essere evitato . Se utilizzati, non dovrebbero mai essere usati per più pazienti, ma solo per lo stesso paziente. Dopo l'iniezione, è importante etichettare correttamente e conservare in modo sicuro il farmaco.
Per il farmaco ricostituito in un flacone multidose , etichettarlo con le seguenti indicazioni:
Data e ora della preparazione Data e ora di scadenza Tipo e volume del liquido di ricostituzione Nome e firma della persona che ha ricostituito il farmaco 5. Antisepsi della cute Prima di fare un'iniezione è necessario preparare adeguatamente la cute . Diversi tipi di iniezioni richiedono diversi metodi di preparazione. Se l'integrità cutanea è compromessa a causa di infezioni o di qualsiasi altra condizione della cute, evitare di fare l'iniezione.
La cute deve essere preparata in modi diversi a seconda del tipo di iniezione Secondo le indicazioni dell’OMS per le pratiche iniettive intradermiche, sottocutanee o intramuscolari, non è richiesta la disinfezione con alcol o un altro disinfettante.
Tipo di iniezione Metodo Intradermica e sottocutanea Acqua e sapone Intramuscolo (uso terapeutico) Acqua e sapone (o alcool al 60-70%)* Intramuscolo (vaccinazioni) Acqua e sapone Accesso venoso Alcool al 60-70%
*problema irrisolto
Per antisepsi cutanea con un antisettico a base alcolica è necessario:
Disinfettare l'area con un batuffolo di cotone o un batuffolo imbevuto di un antisettico a base alcolica (60-70%). Applicare l’antisettico sul punto di iniezione in modo concentrico partendo dal centro dell'area (punto di iniezione) verso l'esterno. Evitare di pulire la stessa area con lo stesso tampone Attendere 30 secondi affinché l'area si asciughi all'aria Non utilizzare batuffoli di cotone impregnati di soluzione alcolica che sono conservati in contenitori, potrebbero essere contaminati.
6. Smaltimento appropriato dei taglienti Dopo che è stata fatta un'iniezione, è il momento di smaltire in modo sicuro e corretto l'ago e la siringa . Un adeguato smaltimento degli oggetti taglienti previene le ferite da aghi e la diffusione di infezioni.
Per garantire il corretto smaltimento dopo ogni iniezione:
Inserire immediatamente siringhe e aghi senza rincappucciarli in un contenitore per taglienti Non reincappucciare per nessun motivo l’ago Non piegare, rompere, manipolare o rimuovere manualmente l'ago o la siringa Un contenitore per i taglienti deve essere a portata di mano nel luogo in cui vengono utilizzati i taglienti, al punto di assistenza Se per qualche motivo il farmaco è stato aspirato nella siringa ma la pratica iniettiva non viene immediatamente effettuata è necessario reincappucciare l’ago per evitare la contaminazione utilizzando la Tecnica Scoop .
Tecnica Scoop per il reincappucciamento degli aghi La Tecnica Scoop si esegue con una “sola mano”. Non usa mai l'altra mano per reincappucciare l'ago per prevenire il rischio di puntura accidentale dell’operatore.
Posizionare il cappuccio dell'ago su una superficie piana e inserire l'ago all'interno del cappuccio.
Una volta che l'ago è stato completamente inserito all'interno del cappuccio, è possibile utilizzare l'altra mano per fissare il cappuccio all’ago.
Se l'ago viene a contatto con una superficie non sterile, gettare immediatamente la siringa.
7. Gestione adeguata dei rifiuti La gestione dei rifiuti taglienti è importante non solo per la sicurezza della struttura e dei pazienti, ma anche per la comunità. L'esposizione ad aghi che non sono stati smaltiti in modo sicuro può portare al rischio di lesioni e potenziale diffusione delle malattie infettive di origine ematica e non solo.
Contenitori per taglienti I contenitori per taglienti sono resistenti alle forature e conservano in modo sicuro gli aghi fino al suo smaltimento. Sono costituiti da due parti: il corpo e il coperchio che devono essere assemblati prima dell’utilizzo.
La loro dimensione è di varie misure e volumi per cercare di contenere tutti i tipi di dispositivi che possono pungere o tagliare l’operatore sia nella fase di raccolta che nelle fasi successive di smaltimento. Sia il corpo che il coperchio sono testati per la capacità di essere imperforabili.
Il corpo del contenitore è privo di “spigoli” per evitare che questo si agganci durante la movimentazione.
Il coperchio presenta alcune caratteristiche, quali:
Un foro particolarmente ampio per favorire la caduta dei rifiuti all’interno del contenitore Un sistema di deconnessione dell’ago che permette di separare l’ago della siringa Una chiusura provvisoria del contenitore per la sicurezza durante la movimentazione Una chiusura definitiva che non permette alcuna riapertura del contenitore Il materiale tagliente deve essere conferito all’interno del contenitore senza comprimerlo, fino al raggiungimento dei ¾ del volume segnalato da apposito indicatore sull’esterno del contenitore. Utilizzare la chiusura provvisoria, al termine dell’attività lavorativa, in modo da evitare accidentali fuoriuscite di materiale.
Una volta pieni per i ¾ del volume totale, i contenitori devono essere chiusi definitivamente e inseriti nel contenitore rigido per i rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo per essere smaltiti definitivamente.