Valutazione e presa in carico del paziente con malattia del tratto gastrointestinale
Scritto il 10/12/2025
da Chiara Sideri
La valutazione del paziente che presenta sintomi gastroenterici è uno dei compiti più frequenti e complessi dell’assistenza infermieristica. Dolore addominale, nausea, alterazioni dell’alvo, ematemesi o melena possono essere espressione di quadri molto diversi: da semplici disturbi funzionali a emergenze tempo-dipendenti. L’infermiere contribuisce in modo determinante alla raccolta sistematica dei dati, alla precoce individuazione dei segni di instabilità, alla corretta classificazione del rischio e al mantenimento della continuità assistenziale. L'approccio valutativo richiede metodo, capacità di osservazione, ascolto attivo e conoscenze aggiornate di semeiotica clinica.
Anamnesi
Il dolore addominale è un sintomo insidioso: può nascondere quadri gravi pur con presentazione iniziale modesta.
L'anamnesi rappresenta il primo passo della presa in carico. Per l’infermiere, significa raccogliere informazioni che non sono solo descrittive, ma funzionali alla gestione immediata.
Elementi da indagare
Caratteristiche del dolore addominale: sede, tipo (crampo, bruciore, colica), irradiazioni, andamento, fattori che lo attenuano o peggiorano.
Alvo e funzioni intestinali: diarrea, alvo alternante, stipsi, feci mucose, presenza di sangue visibile o sospetto occulto.
Aspetti nutrizionali e idratazione: apporto recente, difficoltà alimentari, segni di disidratazione.
Approccio comunicativo
L’infermiere guida la conversazione con domande aperte e poi mirate, facilitando un racconto completo ma preciso. Questo permette di distinguere tra sintomi “di superficie” e sintomi sentinella.
Esame obiettivo
L’osservazione sistematica è una competenza distintiva dell’infermiere.
Sezione
Dettagli
Ispezione
aspetto generale del paziente (pallore, sudorazione, agitazione);
Senza eseguire manovre invasive, l’infermiere valuta:
dolore evocabile localizzato;
rigidità o difesa addominale, indicativa di irritazione peritoneale;
eventuali masse o tumefazioni.
Parametri vitali e stato emodinamico
La valutazione dei parametri è spesso decisiva per orientare la priorità clinica:
PA, FC, FR, SpO₂, temperatura;
refill capillare;
livello di coscienza;
stato di idratazione (secchezza mucose, turgore cutaneo, diuresi).
La valutazione del dolore addominale in triage
In Pronto Soccorso, la priorità dell’infermiere è garantire una classificazione corretta e tempestiva. Il dolore addominale è un sintomo insidioso: può nascondere quadri gravi pur con presentazione iniziale modesta.
Sezione
Dettagli
Osservazione immediata
Prima ancora dell’anamnesi, l’infermiere identifica:
postura antalgica;
pallore, sudorazione, agitazione;
vomito attivo o sospetto sanguinamento;
distensione addominale;
difficoltà a mantenere la posizione seduta.
Anamnesi rapida e mirata
In meno di un minuto, l’infermiere raccoglie informazioni determinanti:
sede e tipo del dolore;
insorgenza (sudden onset = pericoloso);
vomito persistente, diarrea, alvo bloccato;
farmaci ad alto rischio (FANS, anticoagulanti);
storia chirurgica addominale;
possibile gravidanza.
Criteri di gravità
L'infermiere deve sospettare un’urgenza in presenza di:
La priorità dipende dal sistema di triage adottato (livelli numerici o scale equivalenti), ma i criteri clinici sono condivisi.
Priorità alta
Quando sono presenti:
instabilità emodinamica;
dolore improvviso e molto intenso;
sospetta perforazione, occlusione complicata o peritonite;
sospetta gravidanza extrauterina;
sospetta pancreatite grave.
Richiede valutazione medica immediata.
Priorità intermedia
Se il paziente è stabile ma presenta:
dolore moderato con febbre;
vomito persistente o disidratazione;
alvo alterato in modo significativo;
sospetta appendicite o colecistite non complicata.
Priorità bassa
In presenza di:
dolore lieve o cronico;
sintomi senza red flags;
parametri vitali stabili.
Rivalutazione e retriage
Il dolore addominale può evolvere rapidamente. L’infermiere deve:
monitorare NRS e parametri durante l’attesa;
documentare ogni variazione;
riclassificare il paziente se emergono nuovi sintomi.
Continuità assistenziale e educazione al paziente
L’infermiere contribuisce in modo essenziale nei diversi setting operativi, in particoltre:
spiega esami, tempi e motivazioni
promuove comportamenti preventivi (idratazione, dieta appropriata, moderazione dell’uso di FANS)
supporta il paziente con malattia cronica nella gestione quotidiana
facilita il raccordo tra servizi per garantire continuità
La valutazione infermieristica del paziente gastrointestinale è un processo complesso che richiede competenze cliniche, capacità di osservazione, ragionamento critico e sensibilità comunicativa. L’infermiere è il primo osservatore, l’interprete dei segni precoci e l’elemento che garantisce sicurezza durante tutto il percorso assistenziale.
Un approccio strutturato, centrato sul paziente e orientato ai segni di allarme consente di intercettare rapidamente le situazioni critiche, migliorare gli esiti e costruire un’assistenza più efficace e integrata.