Resistenza antimicrobica, Oms: aumentano i batteri resistenti ai farmaci salvavita
Scritto il 14/10/2025
da Redazione
Il Global Antibiotic Resistance Surveillance Report 2025 è la fotografia più ampia mai realizzata sulla resistenza antimicrobica a livello globale: 23 milioni di infezioni batteriche analizzate, 104 Paesi partecipanti, 93 combinazioni infezione–patogeno–antibiotico sotto osservazione. Il nuovo rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), elaborato dal sistema di sorveglianza GLASS (Global Antimicrobial Resistance and Use Surveillance System), conferma una tendenza preoccupante: la resistenza agli antibiotici salvavita è in aumento, in particolare nei batteri Gram-negativi, e colpisce con maggiore intensità i Paesi a basso e medio reddito.
Una rete globale sempre più estesa, ma ancora diseguale
Resistenza antimicrobica, nuovo rapporto oms 2025
Dal 2016, anno di avvio del sistema GLASS, la partecipazione dei Paesi è cresciuta di oltre 300%: da 25 Stati nel 2016 a 104 nel 2023, coprendo circa il 71% della popolazione mondiale. Complessivamente 130 Paesi (inclusi tre territori) risultano oggi iscritti al programma, ma la copertura resta disomogenea:
solo il 20% dei Paesi delle Americhe e il 37% di quelli del Pacifico occidentale hanno trasmesso dati nel 2023
la partecipazione è più elevata in Sud-Est asiatico (90,9%) e nel Mediterraneo orientale (76,2%)
in Europa e Africa, poco più della metà degli Stati ha fornito informazioni aggiornate
L’Oms rileva un aumento significativo dei test di suscettibilità antimicrobica (AST): +26% annuo per le infezioni urinarie, +20% per quelle ematiche e +11% per le gastrointestinali tra il 2016 e il 2023, segno che sempre più laboratori e strutture sanitarie contribuiscono al monitoraggio.
Tuttavia, solo il 46% dei Paesi dispone di un sistema di sorveglianza pienamente conforme agli standard Oms e la completezza dei dati globali si ferma al 53,8%, con ampie aree ancora prive di informazioni affidabili (Africa subsahariana, Asia centrale, America Latina).
Meno sorveglianza, più resistenza
Il rapporto introduce un nuovo indice che misura la relazione tra copertura della sorveglianza e tasso di resistenza: il risultato è inequivocabile. Nei Paesi con monitoraggio insufficiente, la resistenza è più alta del 70% rispetto alle nazioni con sistemi consolidati.
Il coefficiente di correlazione calcolato (r = –0,74; p < 0,0001) mostra un legame inverso: dove i dati mancano, la resistenza cresce. Questo indica non solo un problema di sottodiagnosi, ma anche di accesso limitato ai trattamenti efficaci e di scarsa capacità di prevenzione ospedaliera.
Una sfida globale, un’urgenza locale
L’OMS avverte che l’antibiotico-resistenza è ormai una crisi sanitaria trasversale che compromette la sicurezza dei sistemi sanitari, l’efficacia delle terapie oncologiche, dei trapianti e delle cure intensive. La priorità è duplice: prevenire le infezioni attraverso vaccinazioni, igiene e controllo ospedaliero, e garantire accesso equo a farmaci efficaci, evitando al tempo stesso l’abuso di antibiotici.