Il via libera della Commissione e il passaggio in Aula
Approvata la manovra che va a definire il quadro degli interventi che guideranno il Ssn.
Con l’approvazione in Commissione Bilancio, la manovra entra nella fase finale dell’iter parlamentare. Il testo recepisce numerose modifiche rispetto alla versione iniziale, soprattutto in ambito sanitario, con l’obiettivo di rafforzare la tenuta del sistema e rispondere a criticità strutturali ormai consolidate.
Il provvedimento approda ora all’esame dell’Aula del Senato, dove potrà subire ulteriori ritocchi, ma l’impianto complessivo risulta definito nelle sue linee principali.
Più risorse al Fondo sanitario nazionale
Uno degli elementi centrali del testo approvato riguarda il rifinanziamento del Servizio sanitario nazionale. Il livello del fabbisogno sanitario standard viene incrementato di 2,38 miliardi di euro nel 2026, 2,63 miliardi nel 2027 e oltre 2,63 miliardi annui dal 2028.
Una quota delle risorse è destinata a obiettivi sanitari prioritari di rilievo nazionale, mentre stanziamenti specifici sono previsti per Alzheimer e altre forme di demenza, a conferma di un’attenzione crescente verso l’assistenza alle cronicità complesse.
Prevenzione e diagnosi precoce come asse strategico
Il testo approvato rafforza in modo significativo il capitolo prevenzione. A partire dal 2026 vengono destinati 238 milioni di euro annui al potenziamento della prevenzione collettiva e della sanità pubblica, con interventi che spaziano dall’estensione degli screening oncologici ai test genomici, fino allo sviluppo di programmi di diagnosi precoce per patologie neurodegenerative e croniche.
Per il solo 2026 è previsto inoltre uno stanziamento aggiuntivo di 247 milioni di euro, affiancato da fondi dedicati a campagne istituzionali di informazione e prevenzione.
Personale sanitario e valorizzazione dei contesti più critici
Il testo approvato interviene anche sul fronte del personale. È autorizzata, dal 2026, l’assunzione a tempo indeterminato di personale sanitario in deroga ai vincoli di spesa, entro un limite complessivo di 450 milioni di euro annui, con l’obiettivo dichiarato di ridurre le liste d’attesa e fronteggiare la carenza di organico.
Viene inoltre prorogato al 31 dicembre 2026 il termine per completare le procedure di assunzione del personale reclutato durante l’emergenza pandemica, ampliando la platea dei beneficiari anche ai lavoratori delle attività esternalizzate.
Per i servizi di pronto soccorso è prevista una misura sperimentale di valorizzazione economica, che consente alle Regioni di incrementare fino all’1% le risorse destinate a indennità e premialità per il personale impegnato in questi contesti ad alta pressione assistenziale.
Farmaceutica e sostenibilità
Sul versante della spesa farmaceutica, la manovra approvata aumenta i tetti di spesa, in particolare per gli acquisti diretti, con l’obiettivo di evitare tensioni finanziarie negli ospedali. Contestualmente, però, viene ridotto il Fondo per i farmaci innovativi, che dal 2026 passa da 1,3 miliardi a 1,16 miliardi di euro.
Una scelta che punta a riequilibrare i conti ma che apre interrogativi sulla capacità di assorbire l’innovazione terapeutica nei prossimi anni.
Un testo che fissa le priorità
Con il via libera della Commissione Bilancio, la manovra definisce una cornice chiara: più risorse al Ssn, maggiore attenzione alla prevenzione, interventi mirati sul personale e un nuovo equilibrio nella spesa sanitaria.
Ora il confronto si sposta in Aula, ma il segnale è già evidente: le scelte approvate delineano il perimetro entro cui Regioni, aziende sanitarie e professionisti dovranno muoversi nei prossimi anni.