Il decreto arriva in Parlamento
Le magistrali cliniche arrivano in parlamento.
Il passo avanti più significativo riguarda l’iter delle nuove lauree magistrali specialistiche.
La Direzione generale delle Professioni sanitarie del Ministero della Salute ha annunciato che il decreto, frutto del lavoro congiunto tra Salute e MUR, è stato definito e inviato alle Commissioni parlamentari per il parere previsto dalla normativa .
Le tre nuove lauree – pediatrico-neonatologica, territoriale ed emergenza-urgenza – rappresentano un cambio di paradigma: non percorsi formativi aggiuntivi, ma strumenti ordinamentali per costruire un sistema più aderente ai bisogni reali del Paese.
Un’evoluzione che arriva dopo anni di confronto tra istituzioni, regioni e professioni e che punta a formare figure con competenze avanzate e immediatamente spendibili nei contesti clinici.
Secondo Fnopi, questa differenziazione è ormai indispensabile. La presidente, Barbara Mangiacavalli, ha ribadito che non è più sostenibile immaginare un unico profilo indifferenziato per 461mila infermieri: geriatria, neonatologia, emergenza, territorio richiedono competenze distinte e percorsi formativi dedicati .
Assistente infermiere: il documento tecnico
Accanto al tema della specializzazione, prosegue l’iter per l’introduzione dell’assistente infermiere. Il documento tecnico è stato condiviso a livello interregionale e, come comunicato dalla Regione Veneto, è già approdato all’ordine del giorno della Conferenza delle Regioni per l’approvazione politica .
La Fnopi chiarisce che il percorso dovrà essere rigoroso e guidato: formazione adeguata, inserimento assistito e una cornice che garantisca sicurezza e coerenza con i modelli già presenti. L’obiettivo, sottolinea la segreteria nazionale, è costruire un ruolo di supporto reale, che si collochi nel processo assistenziale senza sovrapporsi a competenze avanzate né generare ambiguità organizzative.
Filiera infermieristica e nuovi modelli organizzativi
Dal Forum di Arezzo emerge un messaggio chiaro: lo sviluppo infermieristico non è una progressione “verticale”, ma un continuum che integra formazione, organizzazione e fabbisogno. Dentro questa cornice trovano spazio l’infermiere di famiglia e comunità, il case manager, i ruoli specialistici e le funzioni avanzate, tutti elementi che richiedono un riconoscimento formale e percorsi strutturati di valorizzazione.
Secondo Fnopi, la sostenibilità del sistema non passa più solo dall’aumento del numero di professionisti, ma dalla capacità di qualificare, differenziare e utilizzare le competenze in modo appropriato e misurabile.
Vincolo di esclusività
Sul versante normativo, al Forum è intervenuto il presidente della X Commissione Affari sociali al Senato, Francesco Zaffini, che ha evidenziato la necessità di rendere strutturale l’esenzione dal vincolo di esclusività per gli infermieri del Servizio sanitario nazionale .
La misura non è entrata in Legge di Bilancio per motivi procedurali, ma il senatore ha indicato il Milleproroghe come il provvedimento più adatto a garantire una nuova proroga, auspicabilmente pluriennale. Per Fnopi, il tema è strettamente legato al benessere organizzativo, alla flessibilità professionale e alla capacità del SSN di trattenere i propri professionisti.
Un equilibrio tra competenze, formazione e riconoscimento
Le iniziative delle ultime settimane mostrano un quadro coerente: la professione infermieristica sta entrando in una fase di riorganizzazione strutturale. Lauree specialistiche, definizione di ruoli di supporto, revisione dei vincoli contrattuali: tre direttrici che puntano a costruire una filiera più solida, moderna e rispondente ai bisogni di salute della popolazione.
Per Fnopi, la sfida è duplice: rafforzare la qualità dell’assistenza e restituire dignità istituzionale a un sistema di competenze che, da anni, rappresenta il motore silenzioso del Servizio sanitario nazionale.