Lunedì 27 ottobre 2025, presso la sede dell’Aran, è arrivata la firma definitiva del contratto collettivo nazionale del comparto Sanità 2022–2024.
Il rinnovo, atteso da oltre due anni, interessa circa 600mila lavoratrici e lavoratori del Servizio sanitario nazionale, tra infermieri, ostetriche, tecnici, Oss e amministrativi.
Ma l’accordo, che introduce aumenti medi di 172 euro lordi e nuove tutele, divide il fronte sindacale: alcuni lo considerano un passo avanti concreto, altri un’occasione mancata.
Il fronte del sì: “Un contratto che restituisce certezze”
Firma contratto sanità 2022-2024
Cisl Fp: “Ora la contrattazione integrativa e il rinnovo 2025–2027” È una firma importante, che restituisce finalmente certezze e tutele economiche e normative a circa 600mila professionisti del nostro Servizio sanitario nazionale , afferma Roberto Chierchia , segretario generale della Cisl Fp.
Il contratto, spiega, contiene risultati importanti: aumenti medi di 172 euro, arretrati, nuove indennità, valorizzazione del lavoro nei servizi di frontiera e maggiori tutele contro le aggressioni .
Chierchia guarda già al futuro: Da oggi si apre la stagione della contrattazione integrativa nelle aziende sanitarie. Ma serve anche avviare con urgenza la trattativa per il rinnovo 2025–2027 , con più risorse e la detassazione degli aumenti contrattuali per proteggere il potere d’acquisto .
Nursind: “Firma importante, ora avanti con la nuova tornata” Anche Andrea Bottega , segretario nazionale del Nursind, parla di un momento importante che ci permette di sbloccare l’iter della prossima tornata 2025–2027 .
Il sindacato valuta positivamente le novità normative del contratto: Tariffa unica nazionale per le prestazioni aggiuntive, ferie solidali, patrocinio legale per gli operatori aggrediti e equiparazione dell’indennità di specificità delle ostetriche a quella degli infermieri”.
“Chiudere la prossima negoziazione entro il 2026 – aggiunge – sarà il modo migliore per recuperare potere d’acquisto e dare finalmente continuità ai rinnovi .
Fials: “Una firma conquistata, non concessa” Per la Fials, la firma è il risultato di una battaglia sindacale condotta con determinazione e senza arretrare di un millimetro .
Il segretario nazionale Giuseppe Carbone sottolinea che il contratto restituisce un po’ di ossigeno, ma non basta per ridare respiro a chi da troppo tempo tiene in piedi la sanità pubblica italiana .
Critiche anche alla figura dell’assistente infermiere, definita ambigua e potenzialmente dannosa per la qualità dell’assistenza .
Abbiamo firmato perché era giusto farlo, ma continueremo a lottare perché sia giusto restare. La firma di oggi è solo l’inizio .
Nursing Up: “Un punto di partenza, non il traguardo” Il presidente del Nursing Up, Antonio De Palma , riconosce i passi avanti sul piano della carriera, in particolare l’accesso all’Area di Elevata Qualificazione per i professionisti sanitari ex legge 43/2006, ma precisa:
Questo contratto non è affatto risolutivo. È solo un punto di partenza: i veri giochi si faranno con il prossimo Ccnl .
Per De Palma, servono riforme strutturali sugli stipendi e una libera professione intramuraria realmente attuata.
Promesse evaporate, stipendi fermi e assunzioni insufficienti. Ci aspettiamo di tornare presto al tavolo più battaglieri che mai .
Il fronte del no: “Non risponde alla crisi salariale” Fp Cgil: “Un contratto al ribasso che impoverisce” Di segno opposto la posizione della Funzione Pubblica Cgil, che non ha firmato l’accordo.
È un contratto che mortifica le lavoratrici e i lavoratori della sanità pubblica e, per la prima volta, li impoverisce , dichiara il sindacato.
Secondo la Fp Cgil, gli aumenti del 5,7% non coprono l’inflazione, con una perdita media mensile di 172 euro rispetto al costo della vita.
Il Governo mantiene i tetti sul salario accessorio e sulle assunzioni, mentre il contratto peggiora i carichi di lavoro e blocca i differenziali economici .
Uil Fpl: “No a un rinnovo che non affronta la crisi salariale” Sulla stessa linea la Uil Fpl, che ha scelto di non firmare il contratto.
Pur riconoscendo che la Legge di Bilancio ha previsto risorse destinate al lavoro, per la sanità pubblica non si registrano interventi concreti in grado di determinare un reale cambio di rotta , spiega Rita Longobardi , segretaria Uil Fpl.
Per il sindacato, l’aumento medio netto di circa 40 euro mensili è insufficiente e scollegato dalle reali necessità del comparto .
Longobardi denuncia una visione che continua a puntare su meccanismi accessori e temporanei, incentrati su straordinari e prestazioni aggiuntive, invece che su un rafforzamento stabile dei trattamenti tabellari .
Critiche anche sul piano normativo: L’introduzione della figura dell’assistente infermiere non è sufficientemente definita e rischia di penalizzare Oss e infermieri, con ripercussioni sui LEA .
La Uil Fpl chiede maggiori risorse, più assunzioni e la sospensione della figura dell’assistente infermiere, insieme all’apertura di un tavolo di confronto per la piena valorizzazione del personale .
Una sanità divisa tra riconoscimento e delusione La firma del Ccnl Sanità 2022–2024 rappresenta una tappa necessaria, ma il clima resta teso. Il fronte sindacale si spacca tra chi rivendica la conquista di un risultato concreto e chi denuncia l’assenza di un vero rilancio salariale e professionale.
Dietro le differenze di posizione emerge una preoccupazione comune: senza investimenti strutturali, nuove assunzioni e percorsi di carriera chiari, la sanità pubblica rischia di perdere attrattività e qualità assistenziale. Per gli infermieri e i professionisti sanitari, la firma di oggi è dunque un punto di svolta, ma non ancora di equilibrio. Il futuro del lavoro in sanità si giocherà nei prossimi mesi, tra nuove trattative e vecchie emergenze.