La firma definitiva all’Aran
Firma del Ccnl Sanità
Dopo il via libera della Corte dei conti, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran) ha ufficializzato il calendario delle sottoscrizioni.
La cerimonia si terrà oggi, 27 ottobre 2025, alle ore 14, presso la sede dell’Agenzia, alla presenza delle organizzazioni sindacali rappresentative e dei rappresentanti istituzionali.
Il contratto segna la conclusione di un iter avviato prima dell’estate e sblocca gli incrementi retributivi per il personale del comparto, con decorrenza da novembre.
Nuove tutele e miglioramento delle condizioni di lavoro
Il contratto punta anche a rafforzare la tutela del personale aggredito, prevedendo che l’azienda sanitaria si faccia carico delle spese legali in caso di procedimenti derivanti da episodi di violenza subiti durante il servizio.
Vengono inoltre introdotte regole più rigide sulla pronta disponibilità, per evitare abusi legati alla carenza di organico, e si amplia la possibilità di scambio di giorni di ferie tra colleghi, favorendo una maggiore flessibilità organizzativa.
Per il personale sanitario con più di 60 anni, il contratto prevede una riduzione dei turni notturni, misura pensata per tutelare la salute e favorire la permanenza in servizio.
Al via la contrattazione 2025–2027
Nel calendario Aran figurano anche le firme di altri due contratti e dell’Accordo quadro sui comparti di contrattazione 2025–2027, che sarà siglato nella stessa settimana. Per il nuovo triennio, il Governo ha stanziato risorse che garantiranno un incremento retributivo medio del 6,9%. Le trattative partiranno dal settore Sanità, seguito da Funzioni centrali e comparto Istruzione.
Le priorità sindacali riguardano la detassazione degli aumenti e il pieno riconoscimento delle specificità professionali degli operatori sociosanitari. Sul fronte finanziario, la legge di Bilancio ha già previsto 2,4 miliardi di euro nel 2026 e 2,65 miliardi sia per il 2027 che per il 2028, destinati a nuove assunzioni e al rafforzamento delle indennità di specificità.
Un passo avanti, ma non ancora sufficiente
Il rinnovo del contratto rappresenta un risultato atteso e necessario, che riconosce finalmente il valore del lavoro quotidiano di chi tiene in piedi il Servizio sanitario nazionale. Tuttavia, non basta.
L’aumento economico, seppur significativo dopo anni di blocco, non colma il divario con altri comparti pubblici né compensa l’inflazione e il carico di lavoro crescente. Sul piano normativo, restano aperte questioni cruciali: la carenza strutturale di personale, la precarietà dei giovani professionisti, le disuguaglianze territoriali e la scarsa attrattività della professione infermieristica.
La firma all’Aran chiude una fase, ma ne apre un’altra ancora più importante: quella in cui le promesse devono tradursi in politiche di valorizzazione reale, investimenti in formazione, sicurezza e benessere organizzativo, e una visione di sistema capace di garantire ai professionisti e ai cittadini una sanità pubblica all’altezza delle sfide future