Profilo sanitario sintetico, al via tra ritardi e criticità

Scritto il 30/09/2025
da Redazione

Il nuovo documento digitale raccoglie i dati clinici essenziali dei pazienti e sarà cruciale nelle emergenze. Ma i medici avvertono: “Sistema informatico non pronto, rischi su privacy e carichi di lavoro”.

Cos’è il Profilo sanitario sintetico

Dal 30 settembre entra formalmente in vigore il Profilo sanitario sintetico (Pss), noto anche come Patient Summary. Si tratta di un documento informatico, redatto e aggiornato dal medico di famiglia o dal pediatra di base, che racchiude le informazioni cliniche principali di ciascun assistito: patologie croniche, allergie, terapie in corso, malformazioni o disabilità, protesi e anamnesi familiare.

L’obiettivo è fornire un quadro clinico immediato, soprattutto nelle situazioni di urgenza, quando la rapidità delle informazioni può fare la differenza. Il cittadino potrà visualizzare il Pss attraverso il proprio Fascicolo sanitario elettronico (Fse); in emergenza i dati potranno essere consultati anche senza consenso, per garantire un intervento tempestivo.

Tra innovazione e sfide aperte

Il Pss rappresenta un tassello importante della strategia Fse 2.0, prevista dal decreto del 2023 e collegata agli obiettivi del Pnrr. Sulla carta, lo strumento dovrebbe migliorare la continuità delle cure e l’assistenza nelle urgenze. Nella pratica, però, la sua implementazione rischia di scontrarsi con un sistema informatico frammentato e con resistenze legate a carichi burocratici, tutela della privacy e gestione dei dati sensibili. Il prossimo passo sarà capire se le istituzioni sapranno rispondere alle criticità sollevate, trasformando il Pss da promessa sulla carta a strumento realmente utile per pazienti e operatori.