Contratto dirigenza sanitaria, via libera atto di indirizzo triennio 2022-2024

Scritto il 18/09/2025
da Redazione

Un contratto da chiudere in tempi rapidi per dare risposte immediate alla dirigenza sanitaria e aprire la strada a un negoziato di più ampio respiro dal 2025. È questo lo spirito dell’atto di indirizzo approvato dal Comitato di settore, che definisce il quadro finanziario e le linee di intervento per il rinnovo contrattuale 2022-2024.

Le risorse in campo

Approvato l'atto di indirizzo che definisce quadro finanziario e linee di intervento per rinnovo contrattuale 2022-2024.

Secondo le previsioni, le risorse disponibili ammontano a 36,4 milioni di euro a decorrere dal 2025, pari allo 0,22% del monte salari 2021.

A queste si aggiungono i fondi già previsti dalla legge di bilancio 2024 e ulteriori stanziamenti vincolati: 50 milioni per l’incremento dell’indennità di pronto soccorso, 50 milioni per quella di specificità medico-veterinaria e 5,5 milioni per l’indennità di specificità sanitaria non medica.

Il documento chiarisce che le somme andranno ripartite in modo proporzionale tra le diverse componenti retributive, puntando a interventi mirati e di immediato impatto.

Incarichi e carriera

Grande attenzione viene riservata al sistema degli incarichi dirigenziali. L’obiettivo è valorizzare l’ingresso dei giovani, incrementando la retribuzione di posizione parte fissa e prevedendo obiettivi aggiuntivi da riconoscere economicamente attraverso la parte variabile, legata alle valutazioni annuali.

Tra le novità, la possibilità per i neoassunti specializzati di essere esonerati dal periodo di prova, evitando così la perdita di incarichi già attribuiti a tempo determinato. Inoltre, per gli incarichi di alta specializzazione e di altissima professionalità si prevede una maggiore valorizzazione economica, correlata ai risultati raggiunti e all’esperienza maturata.

Orario, pronta disponibilità e ferie

Il testo ribadisce l’applicazione rigorosa delle norme sull’orario di lavoro già definite dal contratto del 2024, rafforzando la responsabilità gestionale dei dirigenti chiamati a programmare piani mensili e verificare le eccedenze orarie.

Sul fronte della pronta disponibilità, viene chiarito che rientra nell’istituto anche l’attività svolta da remoto dopo una chiamata, senza istituire un nuovo strumento ma regolando tempi, modalità e compensi.

Capitolo delicato è quello delle ferie. Alla luce della giurisprudenza europea, il contratto dovrà garantire una pianificazione puntuale e omogenea, prevedendo anche soluzioni alternative per smaltire arretrati, come la fruizione ad ore, e la possibilità di utilizzare le ferie residue persino durante il periodo di preavviso.

Prestazioni aggiuntive e ricostituzione del rapporto

L’atto interviene anche sulle prestazioni aggiuntive, integrando la disciplina del tetto annuo e affidandone la gestione al livello regionale.

Novità rilevante riguarda la ricostituzione del rapporto di lavoro. Finora limitata all’ultima azienda datrice di lavoro, viene estesa a qualsiasi ente del Ssn, purché entro cinque anni dalla cessazione. Una misura pensata soprattutto per favorire il rientro dei medici e dei dirigenti che hanno lasciato il servizio.

Una cornice per il futuro

Il documento sottolinea che non si tratta di una riforma complessiva, ma di un intervento ponte. La scelta è di agire ora sugli aspetti più urgenti e rinviare alla prossima tornata 2025-2027 i temi di maggiore complessità, per i quali sono già stanziate risorse dedicate.

L’obiettivo immediato è chiudere il contratto 2022-2024 e garantire risposte a un settore sotto pressione, senza rallentare il percorso di rinnovo successivo.