Emilia-Romagna prima in Italia per utilizzo del FSE

Scritto il 17/09/2025
da Redazione

L’Emilia-Romagna si conferma capofila a livello nazionale nell’utilizzo del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE). Numeri record di accessi e consensi, coinvolgimento quasi totale dei professionisti sanitari e un investimento di 39 milioni di euro per sviluppare l’FSE 2.0 entro il 2026, destinato a diventare il contenitore unico e digitale dei dati clinici dei cittadini.

Numeri da primato

Nel 2024 sono stati oltre 4,3 milioni i fascicoli sanitari elettronici attivi in Emilia-Romagna, con un tasso di consenso alla consultazione vicino al 90%, tra i più alti d’Italia.

Cittadini e cittadine hanno effettuato 68 milioni di accessi in un anno (pari a 6,7 milioni al mese) e consultato più di 72 milioni di documenti sanitari. Nel primo trimestre 2025, il 65% della popolazione regionale ha utilizzato almeno una volta l’FSE, a fronte di una media nazionale ferma al 21%.

Professionisti sempre più coinvolti

Il Fascicolo non è solo uno strumento per i cittadini, ma anche per gli operatori: il 92% dei cittadini ha autorizzato il proprio medico ad accedere ai dati clinici (contro il 42% della media nazionale).

Il coinvolgimento dei professionisti è quasi totale: 100% dei medici di medicina generale e pediatri, 97% degli specialisti e un forte utilizzo anche da parte dei farmacisti, che nel 2024 hanno totalizzato 19 milioni di accessi alle prescrizioni dematerializzate.

Attualmente in Emilia-Romagna sono già disponibili 14 tipologie di documenti digitali su 16 previste dal decreto nazionale, pari all’88% (contro il 74% della media italiana).

Verso l’FSE 2.0

I risultati raggiunti raccontano un’Emilia-Romagna che non solo ha saputo anticipare i tempi, ma si conferma un punto di riferimento a livello nazionale per l’innovazione digitale in sanità, ha dichiarato l’assessore alle Politiche per la Salute Massimo Fabi, illustrando in Commissione Assembleare lo stato di avanzamento del progetto.

Grazie a 39 milioni di euro di fondi PNRR, la Regione ha avviato un piano di adeguamento tecnologico e di formazione per i professionisti del sistema sanitario. L’obiettivo è rendere l’FSE un contenitore unico e digitale dei dati clinici, nativo e omogeneo a livello nazionale, entro il giugno 2026.

Un modello per l’Italia

Secondo le linee guida ministeriali, il nuovo FSE diventerà un punto unico di accesso ai servizi sanitari, indipendente dalla regione di residenza, utile per la diagnosi, la cura e la personalizzazione dell’assistenza.

In Emilia-Romagna il cronoprogramma prevede entro dicembre 2025 il completamento delle infrastrutture e delle competenze digitali, per arrivare a un sistema capace di migliorare l’efficienza, la qualità e l’equità dei servizi sanitari.