Infermieri formati in Romania: via libera al riconoscimento delle qualifiche in Italia

Scritto il 08/09/2025
da Redazione

Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via preliminare un decreto legislativo che recepisce la direttiva europea sul riconoscimento delle qualifiche infermieristiche acquisite in Romania. Una svolta attesa da anni che consentirà a molti professionisti di esercitare in Italia, contribuendo ad arginare la carenza di personale sanitario e a garantire maggiore uniformità nei criteri di accesso alla professione a livello europeo.

Un passo avanti verso il superamento di una criticità annosa

È stato approvato in esame preliminare dal Consiglio dei Ministri il decreto legislativo che recepisce la direttiva (UE) 2024/505, riguardante il riconoscimento delle qualifiche professionali per gli infermieri responsabili dell’assistenza generale formati in Romania.

Il provvedimento si inserisce nel più ampio quadro della revisione della direttiva 2005/36/CE, e mira a garantire una maggiore uniformità nei criteri di riconoscimento tra i Paesi dell’Unione europea.

Il decreto è stato proposto dal Ministro per gli Affari europei, il PNRR e le Politiche di coesione Tommaso Foti, in concerto con il Ministro della Salute Orazio Schillaci, con l’obiettivo di sanare una situazione che da anni ha creato incertezze e limiti per molti infermieri che, pur avendo completato il proprio percorso formativo in Romania, si sono visti ostacolati nell’accesso al mercato del lavoro sanitario italiano.

Qualifiche finalmente riconosciute

Il provvedimento disciplina in modo organico il riconoscimento dei titoli di formazione professionale per gli infermieri formati in Romania, sia in relazione ai diritti acquisiti specifici, sia per i diritti previgenti, nel pieno rispetto delle indicazioni europee.

In tal modo si pone fine a una lunga fase di ambiguità interpretativa che ha coinvolto diverse amministrazioni regionali e aziende sanitarie, spesso lasciate sole a valutare casi singoli in assenza di una normativa chiara.

Il riconoscimento automatico delle qualifiche – previsto per i titoli che rispettano determinati standard formativi – costituisce un’importante leva per contrastare la carenza di personale infermieristico, un’emergenza ormai strutturale nel nostro Servizio Sanitario Nazionale.

Secondo i sindacati di categoria e le principali organizzazioni professionali, la possibilità di inserire nel sistema sanitario professionisti già formati e disponibili all’impiego rappresenta un'opportunità che l’Italia non può più permettersi di ignorare.

Una risposta concreta a un problema europeo

L’iniziativa italiana si colloca all’interno di una strategia più ampia volta a favorire la mobilità dei professionisti sanitari all’interno dell’Unione europea. La direttiva 2024/505 nasce infatti per armonizzare i percorsi di riconoscimento delle qualifiche in settori ad alta mobilità come quello infermieristico, rimuovendo barriere burocratiche che ostacolano l’accesso all’occupazione e rallentano la risposta dei sistemi sanitari alle esigenze reali.

Sarà ora compito del Governo adottare i decreti attuativi in tempi brevi, coinvolgendo gli Ordini professionali, le Regioni, le università e gli stakeholder del settore sanitario per garantire un processo di recepimento efficace, trasparente e coerente con i fabbisogni assistenziali.

L’auspicio è che, con questo provvedimento, si possa finalmente mettere fine alla precarietà giuridica che ha penalizzato centinaia di professionisti, garantendo una piena valorizzazione delle competenze e una tutela omogenea della qualità dell’assistenza su tutto il territorio nazionale.