Il VRS: un’emergenza respiratoria sottovalutata
Nuove raccomandazioni sul VRS da SIP e SIN per la stagione 2025-2026.
Il virus respiratorio sinciziale è tra le principali cause di infezione respiratoria acuta nei bambini sotto i 5 anni e, a livello globale, provoca ogni anno oltre 3,6 milioni di ricoveri e più di 100mila decessi, soprattutto nei Paesi a basso reddito.
Anche in Italia il virus esercita una forte pressione sui pronto soccorso pediatrici durante la stagione epidemica, che si estende da ottobre ad aprile, con un picco tra gennaio e febbraio.
Le complicanze non si fermano alle forme più lievi: il virus può colpire anche neonati sani, portando a ricoveri in terapia intensiva e a un impatto importante sul sistema sanitario.
Nirsevimab, un anticorpo per proteggere dalla prima stagione epidemica
Nel 2024 l’Italia ha introdotto per la prima volta Nirsevimab, un anticorpo monoclonale a lunga durata d’azione, già approvato da EMA (2022) e AIFA (2023). Grazie a una delibera della Conferenza Stato-Regioni, la somministrazione è stata offerta gratuitamente e su base volontaria a tutti i neonati nati dal 1° novembre 2024, oltre che ai bambini fragili sotto i due anni.
Tuttavia, come emerso da un’indagine condotta da SIP e SIN, l’avvio del programma ha mostrato forti disomogeneità tra Regioni, con ritardi nella distribuzione, accesso diseguale per i nati al di fuori della finestra epidemica e criticità logistiche.
È necessaria una strategia nazionale condivisa
Con queste raccomandazioni, le due società scientifiche chiedono al Governo e alle Regioni di agire rapidamente per armonizzare la somministrazione su tutto il territorio nazionale, evitando differenze che si traducono in diseguaglianze nella prevenzione.
È fondamentale che ogni bambino, in ogni regione, abbia lo stesso diritto alla protezione dal VRS
, si legge nel documento. Solo attraverso una strategia condivisa possiamo ridurre i ricoveri e garantire una tutela reale ai più piccoli
.
L’iniziativa di SIP e SIN mette al centro l’equità dell’accesso alle cure per i neonati, e richiama le Istituzioni a fare sistema, rafforzando l’alleanza tra sanità pubblica, pediatri e neonatologi per garantire una protezione tempestiva ed efficace a tutti i bambini.