Cluster concentrato, ma la vera dimensione è sconosciuta
Aggiornamenti West Nile Virus
Tutti i casi nel Lazio provengono da comuni come Aprilia, Cisterna di Latina, Fondi, Latina, Pontinia, Priverno, Sezze e Sabaudia ed evidenziano una chiara concentrazione territoriale.
L’unica vittima italiana è l’anziana ricoverata in condizioni critiche all’ospedale di Fondi. Secondo l’ISS l’andamento epidemiologico è in linea con quello degli anni precedenti, mentre la distribuzione spaziale appare invece abbastanza differente
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La neuro-invasività si manifesta in 23 dei 32 casi: 15 nel Lazio, 3 in Campania, 2 in Piemonte, 2 in Veneto e 1 in Emilia-Romagna. Sei casi presentano una forma febbrile moderata mentre uno è stato individuato in un donatore asintomatico in Veneto.
L’infettivologa Miriam Lichtner della Simit ha ribadito: i casi individuati rappresentano solo la punta dell’iceberg, poiché la maggior parte delle infezioni decorre in modo asintomatico
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Reparti affollati e pazienti in osservazione
Nel Lazio i pazienti ricoverati all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina includono un uomo di 71 anni già dimesso e una donna di 76 anni ancora in ospedale con comorbidità. Entrambi presentavano diagnosi confermata di West Nile Virus. Inoltre, si contano almeno due casi sospetti, in attesa di conferma, sottoposti a indagini entomologiche preventive sul territorio.
Oltre al Lazio, sono stati segnalati 8 casi in Campania, di cui 4 in terapia intensiva nei presidi ospedalieri di Napoli e Aversa. Il presidente regionale Vincenzo De Luca ha assicurato che la situazione è sotto controllo, nonostante l’assenza di focolai estesi. In Veneto e Piemonte sono stati confermati rispettivamente casi sporadici, con almeno un paziente grave in rianimazione nel Nord.
Strategia sanitaria: allerta, donazioni e prevenzione
Il ministero della Salute, insieme all’Istituto Superiore di Sanità, al Centro Nazionale Sangue e al Centro Nazionale Trapianti, ha attivato procedure specifiche per la sicurezza delle donazioni. Luciana Teofili del CNS assicura che le donazioni sono sicure
, grazie ai test obbligatori sulle sacche raccolte nelle aree a rischio.
Un riferimento centrale in materia di prevenzione è la circolare ministeriale del 21 luglio, che aggiorna le misure di sorveglianza clinica, ambientale e veterinaria su tutto il territorio nazionale. Il documento richiama esplicitamente l’approccio One Health e stabilisce indicazioni operative su gestione dei casi, segnalazioni e attività preventive.
La stagione calda è un fattore di rischio
La zanzara Culex pipiens, vettore principale del WNV, punge dalla sera fino all'alba ed è spesso implicata nella trasmissione. Viene raccomandata la prevenzione personale: utilizzare repellenti, abiti coprenti, zanzariere e ridurre i ristagni d’acqua nei dintorni delle abitazioni.
Per ridurre il rischio è fondamentale rivolgersi al medico in caso di febbre persistente, soprattutto in zone dove il virus è attivo. Le misure di bonifica ambientale e disinfestazione sul territorio sono già in corso in molte aree interessate.