Una norma da rivedere: la posizione dei sindacati
Il 22 luglio 2025 si è tenuto un incontro tra Regione Lombardia e sindacati in merito alla tassa salute per frontalieri.
I rappresentanti sindacali hanno evidenziato con decisione le criticità legate all’applicazione della norma, giudicata iniqua e potenzialmente in contrasto con gli accordi bilaterali in vigore tra Italia e Svizzera.
In particolare, hanno sottolineato come i lavoratori frontalieri versino già imposte in Svizzera e che un ulteriore contributo in Italia rischia di configurare un doppio onere fiscale.
È necessario affrontare il tema del contributo in modo trasparente, rivedendone l’impostazione attuale
, hanno dichiarato Cgil, Cisl e Uil, chiedendo che si tenga conto della specificità del lavoro transfrontaliero e dell’impatto sociale che la misura può generare nei territori di confine.
I sindacati hanno inoltre chiesto un coinvolgimento più ampio delle istituzioni competenti, anche a livello territoriale, affinché si possa giungere a un sistema coerente con i diritti dei cittadini e con i principi di universalità che regolano il Servizio sanitario nazionale.
La replica della Regione: conferma dell’impianto normativo
L’assessore Sertori ha espresso apertura al confronto: L’incontro è stato utile per avviare un dialogo su un tema complesso, che richiede il contributo di tutte le parti coinvolte
, ha affermato.
Pur difendendo la ratio del provvedimento, Sertori ha dichiarato la disponibilità a ulteriori approfondimenti di natura tecnica, coinvolgendo anche gli assessorati competenti in ambito fiscale e sanitario. Ha ricordato inoltre che la misura mira a garantire una maggiore equità tra chi usufruisce dei servizi sanitari regionali e chi ne sostiene il costo, nell’ottica di rafforzare la sanità nelle aree di confine.
I prossimi passi
L’incontro del 22 luglio è stato considerato da entrambe le parti un primo passo significativo. I sindacati hanno ribadito la necessità di evitare forme di discriminazione e di rispettare gli accordi internazionali che disciplinano la fiscalità dei frontalieri. Non possono essere i lavoratori a pagare il prezzo di una mancata armonizzazione normativa tra livelli istituzionali
, hanno sottolineato i delegati.
Regione Lombardia, dal canto suo, ha preso atto delle osservazioni emerse e si è detta disponibile a proseguire il confronto. Sono previsti nuovi incontri di carattere tecnico, anche a livello territoriale, per valutare eventuali correttivi o precisazioni nella fase attuativa della norma.