Nuovo sottotipo di diabete giovanile identificato in Africa
Scritto il 23/07/2025
da Redazione
Un vasto studio multicentrico condotto in Camerun, Uganda e Sudafrica ha identificato una forma di diabete giovanile finora non descritta nei manuali clinici. Non si tratta di diabete di tipo 1 autoimmune, né di tipo 2, né della forma associata alla malnutrizione. Si tratta di un nuovo fenotipo: un diabete giovanile con grave carenza di insulina ma non determinato da un meccanismo autoimmune. Il progetto, denominato YODA (Young-Onset Diabetes in Sub-Saharan Africa), è stato pubblicato su The Lancet Diabetes & Endocrinology e ha coinvolto 894 giovani africani sotto i 30 anni con diagnosi clinica di diabete e trattamento insulinico. Il dato più sorprendente è che oltre il 65% dei partecipanti non presenta autoanticorpi pancreatici, solitamente rilevabili nel diabete di tipo 1. Ciò suggerisce una forma completamente nuova, che gli autori definiscono “diabete non autoimmune, ma insulino-carente”.
Un profilo clinico atipico
Il progetto YODA ha coinvolto 894 giovani africani sotto i 30 anni con diagnosi clinica di diabete e trattamento insulinico.
I giovani partecipanti presentavano caratteristiche tipiche del diabete mellito di tipo 1: età media alla diagnosi di 15 anni, basso indice di massa corporea (21,7 kg/m²) e assenza di obesità.
Tuttavia, solo un terzo mostrava autoanticorpi diretti contro le cellule beta pancreatiche, come GADA, IA-2A e ZnT8A, considerati marcatori fondamentali della forma autoimmune. Tra i soggetti negativi agli autoanticorpi, si osservava comunque una grave carenza di insulina endogena, documentata da valori di C-peptide inferiori a 200 pmol/L nel 66% dei casi.
In questi pazienti non si riscontrava un rischio genetico elevato per il diabete tipo 1, misurato tramite un genetic risk score (GRS). Al contrario, il loro profilo genetico si avvicinava a quello di soggetti senza diabete, segno che non vi è un'origine autoimmune.
I risultati indicano l’esistenza di un sottotipo finora sconosciuto, che presenta una grave carenza di insulina ma non ha né caratteristiche autoimmuni né elementi compatibili con il diabete tipo 2.
Il ruolo delle condizioni ambientali
Lo studio suggerisce che fattori genetici, ambientali o infettivi possano essere all’origine di questa forma atipica. Tuttavia, i ricercatori escludono una semplice forma di diabete da malnutrizione, poiché i pazienti non mostravano segni di deficit ponderale o altezza inferiore alla norma.
Anche l’ipotesi del diabete tipo 2 è stata esclusa: l’età precoce, l’assenza di obesità e i bassissimi livelli di insulina rendono improbabile questa diagnosi.
Secondo i ricercatori, è possibile che questa forma rappresenti un’estremità dello spettro di un “diabete giovanile atipico” ancora tutto da esplorare, che in Africa potrebbe essere sottodiagnosticato o confuso con altre forme.
Una nuova frontiera per la diabetologia
Lo studio YODA segna un punto di svolta nella conoscenza del diabete giovanile in Africa. Con un approccio rigoroso, basato su test genetici, autoanticorpali e dosaggio del C-peptide, i ricercatori hanno descritto un nuovo sottotipo che rappresenta la maggioranza dei casi esaminati. La scoperta avrà ripercussioni sulla classificazione, la diagnosi e il trattamento della malattia in Africa e oltre.