Infermieri italiani: età media tra le più alte d’Europa

Scritto il 04/07/2025
da Redazione

Secondo le ultime rilevazioni del sindacato Nursing Up, l’età media del personale infermieristico in Italia ha ormai superato i 56 anni, un valore che colloca la professione sanitaria italiana tra le più anziane in Europa. La media europea, infatti, si attesta intorno ai 41,7 anni, con differenze significative che emergono dal confronto con sistemi sanitari paragonabili.

Il confronto con l’Europa: dati a supporto

L'età media degli infermieri italiani ha superato i 56 anni, collocando così la professione sanitaria italiana tra le pià anziane d'Europa.

Un’analisi comparativa basata su fonti istituzionali e ordini professionali dei principali Paesi europei evidenzia un divario costante:

  • Germania: età media circa 40,6 anni (41,2 nel settore geriatrico)
  • Regno Unito: circa 43 anni e 10 mesi
  • Francia: tra 41 e 43 anni
  • Spagna: circa 43 anni, oltre il 53% degli infermieri sotto i 45 anni e solo l’11,8% sopra i 65
  • Paesi Bassi: età media circa 42 anni, 44,9 per l’assistenza domiciliare
  • Paesi nordici (Svezia, Norvegia, Finlandia): tra 40 e 42 anni

In Italia, invece, il quadro è ben diverso: 56,49 anni per il personale attivo nel SSN, mentre la media degli iscritti agli ordini è poco sotto i 52 anni. Una tendenza che, in mancanza di politiche di ricambio generazionale, rischia di accentuarsi ulteriormente.

Iscrizioni in calo, pensionamenti in aumento

Il sindacato Nursing Up sottolinea come la sostenibilità demografica della professione sia compromessa anche dal drastico calo di immatricolazioni. Se nel 2004 i posti a bando nei corsi di laurea in Infermieristica erano 46.281, nel 2023 si sono ridotti a 21.250, con numerose sedi universitarie che non riescono a coprire nemmeno i posti disponibili. Contestualmente, una quota significativa del personale attuale andrà in pensione nei prossimi 10-15 anni.

L’allarme del sindacato: “Serve un piano straordinario”

Nel comunicato diffuso il 3 luglio 2025, il presidente del Nursing Up, Antonio De Palma, definisce la situazione “un tunnel buio senza uscita se non si interviene subito”. Tra le proposte avanzate:

  • Un piano straordinario di ricambio generazionale
  • Valorizzazione economica e contrattuale della professione
  • Rafforzamento di prevenzione e monitoraggio delle malattie professionali

De Palma contesta inoltre il ricorso a misure considerate insufficienti, come l’introduzione di figure di supporto intermedie come l'assistente infermiere o il reclutamento di infermieri dall’estero come soluzione tampone. Secondo Nursing Up, senza un investimento reale sulla professione e sulla formazione, il rischio è un collasso strutturale del Servizio Sanitario Nazionale.

Un patrimonio di competenze che rischia di non rigenerarsi

Dietro i numeri si intravede una fragilità di sistema che riguarda non solo la tenuta delle cure sul piano quantitativo, ma anche la qualità dell’assistenza. Una popolazione professionale esausta, spesso esposta a carichi di lavoro non sostenibili, si riflette inevitabilmente sulla sicurezza dei pazienti, sulla continuità assistenziale e sulla capacità del sistema di rispondere a bisogni crescenti in una popolazione che a sua volta invecchia e si cronicizza.