Le elezioni per il rinnovo degli organi interni dell'Ordine degli Infermieri di Padova sono da annullare a causa di troppe irregolarità. La denuncia arriva dalla Fp Cgil di Padova, che ha presentanto un ricorso presso la Commissione Centrale per gli esercenti le professioni sanitarie dopo la segnalazione di alcuni iscritti. Si tratta di un'evidente mancanza di trasparenza di un Ente pubblico, non di una qualsiasi associazione privata, precisa la Cgil ricordando che l'Opi di Padova, con i suoi 7720 iscritti, è il più grande del Veneto.

Denuncia Cgil: Troppe irregolarità, elezioni Opi Padova sono da annullare

Secondo il legale che sta seguendo la vicenda, le irregolarità contestate sarebbero state chiare ed evidenti, alcune delle quali gravi come il non rispetto dell'orario di convocazione dell'Assemblea elettorale.

La riunione avrebbe dovuto iniziare alle ore 7 del 1° settembre ma si sarebbe svolta prima, così che alcuni iscritti, pur essendo arrivati venti minuti in anticipo rispetto all'orario convenuto e precisato nella lettera inviata, avrebbero trovato la porta della sede legale chiusa e, una volta essere riusciti a farsi aprire dopo aver suonato più volte, sarebbero stati informati che la Commissione elettorale era già stata designata e che l'incontro si era concluso.

L'urna è stata sigillata solo l'ultimo giorno di votazioni - aggiunge il legale elencando le altre irregolarità individuate -. Un'altra palese inosservanza delle norme è stata la presenza dell'ex presidente dell'Ordine, per tutto il periodo delle votazioni, all'interno dei locali adibiti a seggio elettorale, sebbene tale presenza fosse consentita, come da regolamento, soltanto ai componenti della Commissione elettorale, continua il sindacato.

Ci sono stati anche altri comportamenti da parte dell'Ordine che non possiamo accettare, fa sapere la Cgil ricordando che le situazioni che sono state registrate a Padova sono state riscontrate purtroppo in altre regioni italiane.

Nel caso specifico il sindacato segnala l'impossibilità di poter prendere visione del verbale della riunione del 1° settembre della Commissione elettorale ed una tempestica atta a scoraggiare la presentazione delle liste elettorali. Sarebbero state inoltre rifiutate candidature perché mancavano i documenti di identità di coloro che avevano firmato a loro sostegno, sebbene non fossero affatto richiesti.

E sarebbe mancata, altresì, una modulistica per chi avesse voluto presentare la propria candidatura così che, fa notare la Cgil, il modulo è stato realizzato dal sindacato, copiandolo da quello della regione Lazio e consegnandolo a chi ne ha fatto richiesta.

Sostanzialmente quanto avvenuto nelle elezioni di settembre è più che sufficiente a chiedere il loro annullamento, conclude il sindacato ribadendo fermamente che l'unico interesse che intende perseguire è quello di garantire la trasparenza e non certamente favorire liste in cui sono presenti loro iscritti.

Nel ricorso che abbiamo presentato sono coinvolte persone che non appartengono alla Cgil ma che avevano l'unico intento di impegnarsi affinchè l'Ordine di cui fanno parte cambi rotta e punti ad essere realmente inclusico, rimarca evidenziando altresì la scarsa partecipazione al voto. Su circa 8000 iscrittti, infatti, sono andati a votare soltanto 100-200 infermieri.

Evidentemente qualcuno vuole continuare a favorire questa mancanza di partecipazione per meri interessi personali - suggerisce -. È una situazione che, come Cgil, non possiamo non combattere.