Prevenzione e diagnosi precoce al centro degli investimenti
Gli emendamenti approvati in Commissione Bilancio al Senato rafforzano alcuni assi strategici della sanità pubblica.
Una quota rilevante delle risorse previste dalla manovra viene destinata al potenziamento degli strumenti di prevenzione e diagnosi avanzata.
A partire dal 2026, 238 milioni di euro potranno essere utilizzati per ampliare l’accesso a test diagnostici e programmi di screening in ambiti ad alta complessità clinica.
Le misure includono l’estensione dei test genomici su biopsia liquida per specifiche forme di carcinoma mammario avanzato, la profilazione genomica HRD nel carcinoma ovarico sieroso di alto grado e lo sviluppo di programmi di screening nutrizionale precoce per i pazienti oncologici.
Sono previsti inoltre investimenti nei test microbiologici rapidi e multiplex, nel potenziamento del Next-Generation Sequencing per le malattie rare e per la diagnosi della sordità, così come nell’ampliamento degli screening neonatali per l’individuazione precoce della leucodistrofia metacromatica.
Tra le novità figura anche l’avvio di programmi dedicati alla diagnosi precoce e alla presa in carico tempestiva delle persone con malattia di Parkinson.
Nuovi programmi nazionali per patologie croniche
Accanto agli interventi oncologici e genetici, la manovra rafforza l’attenzione sulle patologie cronico-degenerative. Le risorse per la prevenzione verranno utilizzate anche per avviare un programma nazionale sulle patologie oculari croniche, con particolare riferimento alla maculopatia degenerativa miopica e senile.
È previsto inoltre un programma nazionale per le patologie reumatologiche, che include condizioni ad alto impatto assistenziale come fibromialgia, lupus eritematoso sistemico, sclerosi sistemica e artrite reumatoide di recente insorgenza. L’obiettivo dichiarato è migliorare la diagnosi precoce e l’accesso a percorsi di cura strutturati.
Prevenzione Hiv e accesso alla PrEP
Tra le misure approvate figura anche un intervento mirato alla prevenzione dell’Hiv. A partire dal 2026 viene autorizzata una spesa di 1 milione di euro annui per ampliare l’accesso alla profilassi pre-esposizione (PrEP).
Le modalità di riparto delle risorse alle Regioni saranno definite con un decreto del Ministero della Salute, di concerto con il Ministero dell’Economia, previa intesa in Conferenza Stato-Regioni, da adottare entro il 31 marzo 2026.
Proroga delle assunzioni del personale
Un capitolo rilevante riguarda il personale impiegato durante l’emergenza pandemica. La manovra proroga dal 31 dicembre 2025 al 31 dicembre 2026 il termine per completare le procedure di assunzione del personale reclutato nel periodo Covid.
La misura amplia in modo significativo la platea dei beneficiari: oltre al personale sanitario e sociosanitario, vengono inclusi anche i lavoratori delle attività esternalizzate che hanno svolto funzioni tecniche e amministrative durante la pandemia. I requisiti di accesso vengono rivisti: sarà sufficiente aver prestato servizio per almeno sei mesi tra il 31 gennaio 2020 e il 31 dicembre 2025, con un’anzianità complessiva di 18 mesi.
Cure palliative e nuovi fondi dedicati
Le risorse stanziate dalla manovra dovranno essere destinate in via prioritaria anche al potenziamento delle reti di cure palliative, con l’obiettivo di rafforzare l’offerta assistenziale sul territorio e ridurre le disuguaglianze di accesso.
Viene inoltre istituito, nello stato di previsione del Ministero della Salute, un Fondo per la celiachia con una dotazione di 1 milione di euro per ciascuno degli anni dal 2026 al 2028, destinato a finanziare futuri interventi normativi in materia di prevenzione, formazione e cura.
Infine, la manovra assegna un contributo di 300 mila euro per ciascuno degli anni 2026 e 2027 all’Istituto Superiore di Sanità per garantire la prosecuzione del progetto Sentieri, lo studio epidemiologico nazionale sui territori e gli insediamenti esposti a rischio di inquinamento. Un intervento che conferma l’attenzione al legame tra ambiente e salute pubblica.
Nel loro insieme, gli emendamenti approvati delineano una sanità orientata a rafforzare prevenzione, diagnosi precoce e continuità assistenziale, con un’attenzione specifica al personale e ai percorsi di cura più complessi. L’impatto concreto dipenderà ora dalla capacità di tradurre le risorse stanziate in programmi operativi e servizi accessibili nei territori.