Un quadro in lieve crescita, ma con forti squilibri
La spesa farmaceutica italiana è cresciuta del 2,8% rispetto al 2023.
Secondo il Rapporto OsMed 2024 dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), la spesa farmaceutica complessiva in Italia ha raggiunto i 37,2 miliardi di euro, con un incremento del 2,8% rispetto al 2023.
Il dato comprende sia la spesa pubblica per acquisti diretti e convenzionata sia la spesa privata sostenuta dai cittadini per l’acquisto di medicinali di fascia C o non rimborsabili.
La crescita, pur contenuta, riflette la maggiore incidenza dei farmaci oncologici e immunomodulatori, che insieme rappresentano il 29,5% della spesa totale, e l’impatto della cronicità su una popolazione sempre più anziana e medicalizzata.
Antineoplastici in aumento, antibiotici in calo
Le aree terapeutiche con la crescita più rilevante restano quelle oncologiche e immunologiche, che confermano il loro peso specifico nei bilanci del SSN. Secondo AIFA, l’espansione è legata all’ingresso di nuovi farmaci target e immunoterapici e all’ampliamento delle indicazioni terapeutiche.
Al contrario, continua la riduzione nell’uso di antibiotici sistemici, che segna un calo dell’1,3% rispetto al 2023, in linea con le strategie di antimicrobial stewardship adottate a livello nazionale. L’Agenzia sottolinea come questo dato sia incoraggiante, ma richiami l’esigenza di monitorare l’appropriatezza prescrittiva anche nel territorio e nella medicina generale.
Cronicità e uso dei farmaci
Il rapporto evidenzia come la gestione delle patologie croniche resti una delle principali determinanti della spesa farmaceutica.
L’uso combinato di più medicinali è ormai una costante: la politerapia è diffusa soprattutto tra gli anziani e le persone con più comorbilità, ma anche nei pazienti con patologie cardiovascolari, metaboliche e respiratorie.
AIFA non fornisce una percentuale specifica sull’aderenza terapeutica, ma segnala un andamento eterogeneo tra le regioni e la necessità di un maggior supporto alla continuità assistenziale.
Resta confermato il trend positivo per i biosimilari e i farmaci equivalenti, il cui impiego cresce, sebbene con velocità diverse sul territorio.
Nord e Sud: persistono differenze strutturali
Le differenze regionali restano un tema centrale. Le regioni del Nord si confermano più virtuose nella gestione della spesa farmaceutica grazie a una maggiore diffusione dei biosimilari, a un uso più razionale delle risorse e a processi di acquisto più efficienti.
Nel Sud e nelle Isole, invece, si osserva una spesa media pro capite più elevata, insieme a una minore penetrazione dei farmaci equivalenti e a una maggiore incidenza della spesa ospedaliera.
Queste differenze riflettono disparità organizzative, capacità diverse di controllo della spesa e una disomogenea applicazione dei criteri di appropriatezza prescrittiva.
Aumento degli psicofarmaci tra i giovani
Nel Rapporto OsMed 2024 l’uso degli psicofarmaci in Italia mostra un andamento sostanzialmente stabile, con lievi incrementi nelle terapie antidepressive e un calo complessivo degli ansiolitici.
Gli SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina) registrano un aumento del +2,1%, mentre gli SNRI (inibitori della ricaptazione di serotonina e noradrenalina) crescono del +3,9%.
Gli antipsicotici di nuova generazione segnano un incremento più contenuto (+2,7%), in linea con il trend degli ultimi anni.
Diversa la dinamica per le benzodiazepine e gli ipnotici: nel complesso la categoria registra un calo dell’1,9%, anche se le Z-drugs (zolpidem e zopiclone) mostrano una modesta crescita dell’1,8%.
Un dato di rilievo riguarda l’aumento delle prescrizioni nella fascia adolescenziale (12–17 anni), che l’AIFA invita a interpretare con cautela. Il fenomeno riflette una maggiore sensibilità clinica e diagnostica nei confronti dei disturbi mentali giovanili, ma anche il rischio di medicalizzazione precoce del disagio psicologico.
Il Rapporto sottolinea inoltre la prevalenza femminile nell’uso di antidepressivi e ansiolitici e ribadisce la necessità di rafforzare la rete territoriale di salute mentale, potenziando i servizi psicologici e i percorsi di educazione alla salute per le fasce più giovani della popolazione.
Innovazione e sostenibilità
Il peso dei farmaci innovativi continua a crescere, soprattutto in oncologia, immunologia e malattie rare. L’AIFA ribadisce l’importanza di una governance multilivello che assicuri l’accesso equo alle terapie, mantenendo la sostenibilità economica del sistema.
Il ruolo dei registri elettronici di monitoraggio, dell’uso dei real-world data e della farmacovigilanza attiva è centrale per valutare efficacia e appropriatezza terapeutica.
Il ruolo della sanità territoriale
Il Rapporto sottolinea l’importanza di rafforzare la sanità di prossimità e il ruolo delle farmacie di comunità nella presa in carico dei pazienti cronici. La collaborazione tra medici, infermieri e farmacisti è indicata come essenziale per garantire continuità terapeutica, prevenire l’abuso dei farmaci e favorire una corretta educazione del paziente.