Professioni sanitarie, un sistema in trasformazione
Pubblicato il 30esimo Report annuale dei CdL Professioni Sanitarie
Il Report 2025 evidenzia come l’intero comparto delle 22 professioni sanitarie stia attraversando una fase di profondo cambiamento, tra evoluzione dei bisogni assistenziali e difficoltà di programmazione formativa.
A livello nazionale, per l’anno accademico 2025-2026, sono stati messi a bando 36.873 posti complessivi, in crescita del 3,6% rispetto all’anno precedente, ma ancora inferiori del 15,7% rispetto al fabbisogno stimato di 43.738 unità indicato dalle Regioni.
La fotografia scattata dal Report conferma quindi un disallineamento persistente tra domanda e offerta di formazione universitaria, con un impatto diretto sulla capacità del Servizio sanitario di garantire ricambio generazionale e copertura dei servizi.
Le aree più critiche restano quelle assistenziali, riabilitative e tecnico-diagnostiche, dove la carenza di nuovi professionisti rischia di compromettere la tenuta dei modelli organizzativi, soprattutto nei territori e nei presidi periferici.
In questo quadro generale, Infermieristica continua a rappresentare la professione più numerosa e strategica del sistema sanitario, ma anche quella che più risente del divario tra fabbisogni formativi e reali necessità di personale.
Infermieristica, meno posti a bando e fabbisogni ancora scoperti
L’analisi contenuta nel Report 2025 sui Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie, redatto dalla Conferenza Nazionale dei Corsi di Laurea e presentato in occasione del suo trentesimo anno di pubblicazione, conferma una situazione ancora disallineata tra fabbisogni e offerta formativa per Infermieristica.
I posti a bando per l’anno accademico 2025-2026 sono 20.409, in lieve diminuzione (-0,1%) rispetto all’anno precedente, ma soprattutto inferiori del 22,4% rispetto al fabbisogno stimato di 26.289 unità indicato dalle Regioni.
Ciò significa che, nonostante l’aumento del numero complessivo dei posti universitari (+3,6% su scala nazionale), il settore infermieristico continua a soffrire di una carenza strutturale che rischia di incidere sulla capacità del Servizio sanitario nazionale di garantire un ricambio adeguato.
La carenza formativa per Infermieristica si inserisce in un contesto in cui il Ministero dell’Università ha messo a bando tutti i 36.873 posti disponibili, numero comunque inferiore al fabbisogno totale stimato di 43.738 posti, con uno scarto del -15,7%.
Occupazione in crescita
Accanto alla riduzione dei posti disponibili, il report offre però un segnale incoraggiante sul fronte occupazionale. Secondo i dati AlmaLaurea relativi ai laureati 2023, il tasso di occupazione per Infermieristica e Ostetricia è salito all’85,1%, in aumento di 7,4 punti percentuali rispetto all’anno precedente (77,7%).
Il dato per il solo profilo infermieristico si attesta all’85,5% di occupati entro un anno dal titolo, confermando la professione come una delle più solide in termini di impiego e stabilità contrattuale. L’aumento della domanda di infermieri sul mercato del lavoro, trainata dal progressivo invecchiamento della popolazione e dal turn over nel SSN, continua dunque a superare l’offerta formativa effettiva.
Gli autori evidenziano come questo equilibrio precario rischi di alimentare il divario tra fabbisogni reali e risorse disponibili, con effetti diretti sui servizi territoriali e ospedalieri.
Docenti e università
Il documento segnala anche la persistente carenza di docenti di ruolo appartenenti al profilo infermieristico all’interno degli insegnamenti universitari. Su 699 docenti dei settori scientifico-disciplinari MED/45-50, soltanto 128 (18%) appartengono alle professioni sanitarie specifiche; nel settore MED/45 (Scienze infermieristiche generali e cliniche) sono 85 i docenti di ruolo, di cui 83 infermieri, un numero insufficiente a coprire i 48 corsi di laurea attivi su 237 sedi in tutta Italia.
Una criticità che, secondo il Report, andrebbe affrontata con una revisione dei protocolli Regioni–Università, in linea con le linee guida della Conferenza Stato-Regioni del 2022, per garantire una presenza più equilibrata di professionisti infermieri nei ruoli accademici.
Il futuro della formazione infermieristica
Il Report 2025 invita a una riflessione complessiva sul futuro della formazione sanitaria. Da un lato la domanda di infermieri cresce costantemente, dall’altro il sistema formativo non riesce ancora a rispondere in modo proporzionato. Le università sono chiamate a rimodulare l’offerta formativa e a potenziare la presenza di docenti con competenze specifiche.
L’obiettivo, scrivono Mastrillo, Bevacqua e Cenerelli, deve essere quello di costruire un equilibrio tra fabbisogni formativi e reali necessità del sistema sanitario, per garantire la sostenibilità di una professione centrale nella rete assistenziale del Paese.