Tumori, Italia prima in Europa per il calo della mortalità

Scritto il 20/10/2025
da Redazione

Dal 17 al 21 ottobre 2025, Berlino ospita il Congresso annuale della Società Europea di Oncologia Medica (ESMO), il più importante appuntamento internazionale per la ricerca oncologica. In questa cornice, l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) ha presentato nuovi dati che confermano il primato dell’Italia in Europa per la riduzione della mortalità oncologica: dal 2020, i decessi per tumore sono calati del 14,5% tra gli uomini e del 5% tra le donne. Un risultato che evidenzia la qualità del Servizio Sanitario Nazionale, ma che rischia di essere vanificato senza un rafforzamento delle risorse economiche e del personale sanitario.

Italia prima in Europa nella sopravvivenza oncologica

Aiom ha presentato nuovi dati che confermano il primato dell’Italia in Europa per la riduzione della mortalità.

Secondo l’analisi Aiom, nel quinquennio 2020–2025 l’Italia registra un calo dei tassi di mortalità per cancro superiore alla media europea (-3,5% per gli uomini e -1,2% per le donne).

I dati migliori riguardano i tumori del polmone (-24,4%) e dello stomaco (-24,3%), grazie a diagnosi più precoci, terapie mirate e progressi nella medicina personalizzata. In confronto con altri Paesi dell’Unione Europea, l’Italia segna una performance migliore: Francia (-10,4% uomini e -2,8% donne), Germania (-9,5% e -8,1%) e Spagna (-7,7% e -1,8%).

Per l’Aiom, questi numeri dimostrano “l’alta qualità del nostro sistema sanitario”, ma impongono di agire con urgenza per colmare le criticità legate alla carenza di risorse e di personale, in un contesto in cui sempre più persone convivono con il cancro come patologia cronica.

Oncologia italiana tra risultati e fragilità strutturali

Nel nostro Paese restano criticità nella disponibilità di risorse e personale per fare fronte alle richieste di assistenza, ha dichiarato Francesco Perrone, presidente Aiom.

Nel solo 2024, in Italia sono stati stimati 390.100 nuovi casi di tumore. Per garantire standard di cura elevati, spiega Massimo Di Maio, presidente eletto Aiom, è necessario completare l’implementazione delle reti oncologiche regionali, ancora incomplete in molte aree del Paese: solo la metà delle Regioni dispone di una rete realmente operativa.

Un altro nodo cruciale è la carenza di professionisti. Come evidenzia Giuseppe Curigliano, presidente eletto ESMO, servono più figure specialistiche – dai radioterapisti agli anatomopatologi fino ai chirurghi – e un investimento strutturale sulle nuove tecnologie, a partire dall’intelligenza artificiale, per garantire un accesso rapido e uniforme alle terapie.

Prevenzione e stili di vita: il 40% dei tumori è evitabile

Oltre ai risultati clinici, l’Aiom richiama l’attenzione sulla prevenzione, che resta la strategia più efficace per ridurre l’incidenza del cancro. Come ricorda Saverio Cinieri, presidente della Fondazione Aiom, «il 40% dei casi di tumore può essere evitato seguendo stili di vita sani».

In Italia, nonostante il miglioramento degli ultimi anni, il 24% degli adulti fuma (contro il 30% del 2008). Se gli obiettivi di riduzione dei tabagisti previsti dal Piano europeo per sconfiggere il cancro (Europe’s Beating Cancer Plan) fossero raggiunti, si potrebbero evitare fino a due milioni di nuovi casi di tumore in Europa entro il 2050.

L’Unione Europea punta a creare una “generazione libera dal tabacco” entro il 2040, riducendo la percentuale di fumatori a meno del 5%.

Anticorpi farmaco-coniugati, nuova frontiera delle terapie mirate

Tra le innovazioni più attese presentate al Congresso ESMO 2025 spiccano gli anticorpi farmaco-coniugati (ADC), farmaci intelligenti in grado di trasportare la chemioterapia direttamente nelle cellule tumorali.

Questa tecnologia, già efficace in alcune forme metastatiche, sta mostrando risultati promettenti anche nei tumori in fase precoce, in particolare mammari e vescicali. Gli ADC, spiega Curigliano, «rappresentano una svolta terapeutica perché aumentano le risposte complete preoperatorie e migliorano la sopravvivenza».

Alcuni di questi trattamenti, come il trastuzumab deruxtecan, sono già in via di approvazione da parte della FDA e presto potrebbero diventare disponibili anche in Italia, ampliando le indicazioni a forme non metastatiche.