Che cosa sono i DSA: definizione e classificazione
Negli ultimi anni in Italia si è registrato un aumento rilevante delle diagnosi di DSA
I disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) sono condizioni di neurosviluppo che si manifestano con difficoltà significative e persistenti nell’acquisizione e nell’uso delle abilità scolastiche (lettura, scrittura, calcolo), non imputabili a deficit cognitivi globali, disabilità sensoriali o scarsa scolarizzazione.
La Legge 170/2010 ha sancito, in Italia, il riconoscimento formale delle categorie principali: dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia.
Dal punto di vista delle classificazioni internazionali, l’ICD-10 usava la categoria F81 per i DSA; con l’ICD-11 (in vigore dal 2022) le difficoltà di apprendimento rientrano nella categoria 6A03 “Developmental learning disorder”, con un’ottica più flessibile rispetto alla rigidità delle sotto- categorie classiche (vedi lettura, calcolo, scrittura).
Crescita delle diagnosi e implicazioni
Epidemiologia dei DSA
Negli ultimi anni in Italia si è registrato un aumento rilevante delle diagnosi di DSA. Questo incremento può essere interpretato in modo multiplo:
- maggiore consapevolezza e diffusione della cultura dei DSA tra scuole, famiglie, clinici
- riduzione del sottodiagnosticamento storico, soprattutto nei casi meno gravi o nei generi tipicamente sottorappresentati (es. femmine)
- potenziali pressioni scolastiche nell’ottenere strumenti compensativi e facilitazioni, che possono talvolta sollevare dubbi sul rischio di “iperdiagnosi” (strumentalizzazione della diagnosi)
Secondo report informali e dati raccolti da enti scolastici, la percentuale di studenti con diagnosi DSA in alcune regioni e scuole può superare il 5 % della popolazione studentesca (variazioni locali).
Quadro normativo e scolastico in Italia
Legge 170/2010 e normativa correlata
La legge 170/2010 ha stabilito il riconoscimento dei DSA nel contesto scolastico, sancendo il diritto allo studio e l’adozione di misure compensative e dispensative.
Il decreto ministeriale 12 luglio 2011 (n. 5669) ha definito le Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA, prevedendo l’adozione del Piano Didattico Personalizzato (PDP), che deve specificare misure compensative, dispensative, modalità di verifica e valutazione personalizzata.
Inoltre, la normativa scolastica attuale prevede che il PDP venga predisposto entro il primo trimestre dell’anno scolastico, coinvolgendo docenti, famiglia, e, se possibile, specialisti.
Le nuove linee guida / orientamenti in 2025
Negli ultimi mesi sono emerse novità e discussioni attorno a modifiche alle “Nuove Indicazioni 2025” per la scuola dell’infanzia e del primo ciclo, che generano preoccupazioni in merito all’effettiva tutela dei diritti degli alunni con DSA.
Criticità sollevate:
- Le Nuove Indicazioni 2025 per la scuola dell’infanzia includono competenze come “giocare con rime, filastrocche, invenzione di parole”, ma mancano riferimenti espliciti, nei testi proposti, alla consapevolezza fonologica e a esercizi sistematici di manipolazione fonemica, che sono fondamentali nei protocolli di prevenzione dei DSA.
- L’introduzione dell’apprendimento del corsivo sin dalle prime classi è vista come un elemento potenzialmente penalizzante per alcuni studenti con difficoltà di scrittura (disgrafia). L’AID ha espresso perplessità su una precoce obbligatorietà del corsivo senza considerare modalità alternative più accessibili.
- L’adattamento delle indicazioni ministeriali per allinearle alle Linee Guida nazionali sui DSA è sentito come incompleto: vengono segnalati elementi dei documenti ministeriali che “dimenticano” alcuni principi di prevenzione e intervento suggeriti dalle linee guida MIUR/ 2011.
Tuttavia, alcune misure positive emergono:
- Le nuove linee sull’inclusione scolastica 2025 ribadiscono che gli strumenti compensativi (sintesi vocale, mappe, calcolatrice, tempi aggiuntivi) non sono più semplici “buone pratiche” ma strumenti obbligatori e parte integrante del diritto allo studio
- Si enfatizza la formazione continua degli insegnanti, l’adozione della didattica attiva e l’integrazione del digitale come strumento inclusivo
- Le modalità di valutazione e verifica dovranno prevedere forme alternative (orale, multimediale, osservazioni strutturate), non solo prove scritte standard
DSA e esami nel 2025
Nel contesto degli esami di Stato 2025, l’Ordinanza Ministeriale (O.M.) 67 del 31 marzo 2025 ha introdotto indicazioni specifiche per gli studenti con DSA. In particolare:
- Le commissioni d’esame, in riunione plenaria, sulla base del PDP e della documentazione del consiglio di classe, sono tenute a stabilire modalità personalizzate di svolgimento delle prove
- È prevista la possibilità di esoneri o dispense dalle prove scritte in lingua straniera, nei casi previsti, conformemente alle richieste avanzate durante l’anno scolastico
- Per alunni con ipovisione o disturbi visuo-spaziali associate al DSA, sono previsti ingrandimenti del testo, caratteri ad alta leggibilità o trascrizione in Braille, ove necessario
Sfide attuali e prospettive
Prevenzione e screening precoce
Una delle sfide centrali è identificare precocemente i segnali di rischio (in età prescolare o nei primi anni della primaria), per intervenire prima che le difficoltà si consolidino. Tuttavia, in Italia la diffusione dello screening precoce è frammentata e non sempre sistematica.
Le Nuove Indicazioni 2025 sollevano il tema dell’importanza della consapevolezza fonologica già a scuola dell’infanzia, ma le critiche sollevate da AID evidenziano che il documento ministeriale non includa strumenti obbligatori per queste attività fonologiche preventive.
Formazione degli insegnanti
Perché la didattica inclusiva funzioni, è indispensabile che gli insegnanti siano formati sui DSA, sulle strategie compensative e su metodologia didattica differenziata. Le nuove linee sull’inclusione 2025 lo sottolineano come punto chiave.
Utilizzo delle tecnologie digitali e intelligenza artificiale
La crescente disponibilità di strumenti digitali (app, software di supporto, intelligenza artificiale) apre prospettive interessanti per la personalizzazione dell’apprendimento. Tuttavia:
- Occorre formazione docente sull’uso pedagogico di tali strumenti
- Serve verificare la validità, l’affidabilità e l’appropriatezza degli strumenti per DSA
- È fondamentale evitare che la tecnologia sia vista come sostitutiva della didattica umana, piuttosto come complemento
Armonizzazione normativa e tutela dei diritti
Vi è attualmente una tensione tra nuove indicazioni ministeriali e le linee guida storiche sui DSA (MIUR 2011, Linee Guida ISS 2022). Alcune osservazioni sottolineano che le nuove indicazioni “dimenticano” principi essenziali (es. consapevolezza fonologica) o introducono elementi (corsivo precoce) potenzialmente penalizzanti per alcuni studenti con DSA.
Diventa pertanto cruciale che le scuole, le famiglie e i servizi sanitari mantengano un dialogo costante, che venga tutelata con rigore la personalizzazione didattica e che gli aggiornamenti ministeriali siano coerenti con i principi scientifici e le linee guida nazionali sui DSA.
Consigli
I DSA rappresentano una sfida complessa che va ben oltre la semplice dislessia. L’intreccio di debolezze cognitive, linguistiche, attentive e motivazionali richiede un approccio integrato, personalizzato e multidisciplinare.
È importante sottolineare che anche figure come l’infermiere scolastico, il professionista sanitario che lavora nel territorio o in ambito educativo possono avere un ruolo di supporto: sensibilizzazione, collaborazione con scuole e famiglie, orientamento ai servizi diagnostici, promozione della consapevolezza sul DSA nei contesti sanitari.
Alcuni suggerimenti pratici per i lettori (genitori, insegnanti, operatori sanitari):
- Non aspettare troppo: se emergono difficoltà persistenti nella lettura, scrittura o calcolo nei primi anni della scuola, richiedere una valutazione
- Conoscere i diritti: informarsi sulla legge 170/2010, sul PDP e sugli strumenti compensativi a cui lo studente ha diritto
- Favorire una didattica inclusiva fin dalla scuola dell’infanzia: attività ludiche di fonologia, rime, manipolazione fonemica
- Promuovere la formazione degli insegnanti sui DSA e sugli strumenti digitali di supporto
- Mantenere un lavoro congiunto tra scuola, famiglia e operatori sanitari: un progetto condiviso è più efficace
- Monitorare e adattare: gli interventi devono essere dinamici, con aggiustamenti in base ai risultati