Altamura, nuova aggressione a personale sanitario: quattro operatori in ospedale

Scritto il 08/09/2025
da Redazione

Una nuova aggressione contro medici, infermieri e soccorritori del 118 si è verificata ad Altamura, in provincia di Bari, durante un intervento di emergenza. Un altro episodio che conferma la crescente emergenza sicurezza per gli operatori sanitari, soprattutto nei contesti dell’emergenza-urgenza.

Calci, spintoni e insulti: colpiti anche dal paziente

Secondo quanto riportato dalla Asl di Bari, l’episodio si è sviluppato in due momenti distinti. Inizialmente, gli equipaggi di un’ambulanza e di una automedica della postazione SET 118 sono stati aggrediti verbalmente e fisicamente da un soggetto estraneo, presente sul luogo dell’intervento. Minacce, insulti e spintoni hanno reso difficile la gestione dell’emergenza.

Una volta giunti all’esterno del Pronto Soccorso dell’ospedale di Altamura, la situazione è ulteriormente degenerata: è stato lo stesso paziente soccorso a scagliarsi contro gli operatori. Il bilancio è di quattro professionisti – un medico, un’infermiera e due soccorritori – costretti a ricorrere alle cure ospedaliere a seguito dell’aggressione.

La Direzione generale della Asl Bari ha espresso piena vicinanza ai sanitari coinvolti, ribadendo l’impegno a fornire loro tutto il supporto legale necessario. “Il lavoro prezioso dei sanitari – si legge nella nota diffusa – va difeso a ogni livello da comportamenti che, oltre a rappresentare un pericolo per l’incolumità degli operatori, possono compromettere il regolare svolgimento del servizio pubblico”.

La stessa Asl sottolinea l’urgenza di adottare misure strutturali per garantire la sicurezza del personale in servizio, soprattutto nelle attività di emergenza territoriale, dove gli episodi di violenza si stanno moltiplicando.

Una spirale di aggressioni

L’episodio di Altamura non è isolato. Nei giorni precedenti un’altra aggressione aveva coinvolto un’infermiera e una soccorritrice del 118 a Corato, nel nord Barese. Un fenomeno, quello delle aggressioni al personale sanitario, che continua a colpire in modo trasversale tutto il territorio nazionale, nonostante l’entrata in vigore di normative più severe.

La cronaca di questi giorni lo dimostra: per chi lavora nei servizi sanitari di emergenza, la violenza è diventata un rischio professionale quotidiano. Servono interventi concreti e coordinati: potenziamento dei presidi di sicurezza, formazione specifica, tutela legale rafforzata e una ferma presa di posizione da parte delle istituzioni.