Gli interferoni sono proteine, citochine, facenti parte delle molecole del sistema immunitario con la particolare funzione di stimolare la risposta immunitaria in presenza di batteri, virus e cellule tumorali, facilitandone così la loro eliminazione. Il loro nome deriva proprio dalla loro peculiare capacità di interferire con cellule che minacciano il sistema immunitario.
Come agiscono gli interferoni
Gli interferoni (IFN) sono molecole che hanno la capacità di diffondersi nei tessuti o di essere trasportate attraverso il torrente ematico fino a cellule a distanza.
Una volta giunti a “destinazione”, essi si legano ai recettori presenti sulla superficie cellulare così da stimolare una risposta attraverso la produzione di proteine responsive all’interferone; queste ultime hanno un ruolo di difesa dagli agenti infettivi.
Indicazioni ed effetti collaterali della terapia con interferoni
La terapia con interferoni è disponibile su indicazione e prescrizione medica; la somministrazione avviene per via intramuscolare o sottocutanea e può avere cadenza differente a seconda del tipo utilizzato: a giorni alterni, 2 o 3 volte a settimana, ma esistono forme di IFN peghilato, cioè molecole modificate che permettono un allungamento dell’emivita del farmaco e risulta quindi necessaria una sola somministrazione settimanale, con conseguenti aspetti positivi sulla tollerabilità della terapia da parte del paziente.
Gli effetti collaterali più comuni durante il trattamento con IFN possono essere:
che solitamente regrediscono poco dopo l'inizio della terapia, ma che possono anche perdurare a lungo termine causando astenia, calo ponderale e disturbi autoimmuni.
Effetti meno comuni possono essere dati dalla tossicità neurologica che manifestano disturbi dell’umore importanti come depressione e ideazione anticonservativa, che vanno tempestivamente riconosciuti e trattati.