Cau in Emilia-Romagna. Stanno funzionando, sorride in conferenza stampa l'assessore regionale alla Salute, Raffaele Donini, a fianco dei suoi dirigenti. In cinque mesi in regione, da gennaio a maggio 2024, i 42 "Centri di assistenza urgenza" attivi (saliranno a 50 entro il 2024) hanno ridotto la pressione degli accessi in Pronto soccorso del 15,5% per i codici bianchi e del 9% per i codici verdi.
Donini: pressione sui Pronto soccorso ridotta, CAU stanno funzionando
Si tratta di una costante riduzione della pressione sui Pronto soccorso, dato che solo due mesi fa le stesse percentuali, con un numero inferiore di Cau sul territorio, erano quasi la metà. Per tutto il 2024, poi, si prevedono 400.000 accessi ai Cau (al momento sono oltre 200.000), su un totale di 1,8-2 milioni al Pronto soccorso più l'offerta Cau, per lo più disponibile 24 ore su 24.
E in questo quadro non ci si ferma: sarà attivo da dicembre il numero speciale 116117, cui telefonare, con l'obiettivo di una gestione di presa in carico del cittadino da parte del sistema che dovrebbe indirizzare per bassa complessità direttamente ai Cau.
Ci aspettiamo un incremento notevole sul 2025, prevede infatti sugli accessi Donini, il quale risponde anche alle polemiche che si sono levate finora sui Cau in ambito sindacale o politico: Le critiche costruttive le ascoltiamo, ci aiutano a migliorare. Sui Cau, dove lavorano tanti bravi medici e infermieri, siamo stati pioneri, rilancia l'assessore.
Intanto, altre Regioni continuano a copiare i nuovi centri emiliano-romagnoli, schierati proprio per alleviare la pressione sui Pronto soccorso: Ci saranno tentativi di imitazione in Italia? Diverse delegazioni da varie Regioni sono venute qui a vedere come funzionano. Il Cau per ora resta un'iniziativa unica in Italia, rileva l'assessore regionale.