Cause di stenosi aortica
La stenosi aortica colpisce principalmente soggetti di età compresa fra i 60 e i 70 anni; le cause che stanno alla base possono essere di natura aterosclerotica sulle cuspidi valvolari, oppure anomalie congenite, come ad esempio la presenza di una valvola aortica bicuspide invece che tricuspide come è fisiologico che sia.
Può essere anche dovuta anche a febbre reumatica contratta nell’infanzia, tipica dei paesi in via di sviluppo.
Sintomi di stenosi aortica
I sintomi associati ad una stenosi aortica sono:
- Dolore toracico che può insorgere dopo sforzo, sintomo che regredisce dopo qualche minuto di riposo, causato dall’aumentata richiesta del ventricolo ipertrofico secondario a stenosi aortica
- Episodi di svenimento durante uno sforzo, soprattutto in pazienti con stenosi grave, a causa della precipitazione improvvisa della pressione arteriosa
Diagnosi e trattamento di stenosi aortica
Per poter formulare una diagnosi è necessario un attento esame obiettivo del paziente associato ad esami strumentali, quali: elettrocardiogramma ed ecocardiogramma. L’ecocardiogramma è l’esame più specifico per poter classificare la severità della stenosi aortica e dell’ipertrofia ventricolare sinistra.
Un esame successivo, da sottoporre a pazienti con stenosi aortica ma asintomatici, è il test da sforzo, che permette di valutare i sintomi in un paziente sotto sforzo fisico, per valutare la necessità o meno di trattamento.
Il gold standard per il trattamento della stenosi aortica severa è la sostituzione valvolare che ad oggi viene eseguito con interventi di cardiochirurgia mininvasiva. L’intervento prevede l’innesto di protesi biologiche (tessuto di bovino o suino) o meccaniche (leghe di acciaio e carbonio), attraverso l’incisione minima a livello del torace o dell’arteria femorale, permettendo al chirurgo di raggiungere la valvola difettosa e sostituirla.
Fra le ultime tecniche in utilizzo vediamo la “Valve in Valve” per gli accessi dall'arteria femorale e quello “Jena Valve” con accesso intercostale per raggiungere la punta del ventricolo. A seguito di interventi di questo tipo i pazienti sono sottoposti a quotidiana assunzione di farmaci anticoagulanti e antiaggreganti per poter ridurre al minimo le potenziali complicanze.
Un altro trattamento che può essere scelto, spesso in casi di malformazione congenita come la valvola aortica bicuspide, è quello di riparazione della valvola, con un intervento di rimodellamento dei lembi delle cuspidi per far si che si riallineino correttamente; metodica meno diffusa, con vantaggi quali il mantenimento della propria struttura anatomica e non richiede alcun trattamento anticoagulante e antiaggregante.
Complicanze legate alla stenosi aortica
Le complicanze possono verificarsi prima o dopo il trattamento. Se non trattata, la stenosi aortica può portare a morte improvvisa per insufficienza cardiaca.
Dopo il trattamento possono presentarsi: aritmia, endocardite, tromboembolie; l'aritmia più frequente è la fibrillazione atriale e di conseguenza il rischio tromboembolico diviene elevato, specialmente se il paziente non è correttamente scoagulato.
Il rischio di endocardite è una rara, ma grave complicanza che può verificarsi a seguito di pratiche mediche, chirurgiche o odontoiatriche, che vedono come principali patogeni responsabili: pneumococchi, streptococchi, staphylococcus aureus. I microrganismi che infettano l'endocardio possono avere origine da sedi infette distanti dal cuore (es. ascessi, infezione vie urinarie, ecc.) che utilizzano le valvole sostituite come terreno fertile per riprodursi e creare fenomeni settici.